15 gennaio 2016

“Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Grazie Signore perché siamo parte di un corpo: la tua Chiesa. Uniti, in te resi fratelli e sorelle, siamo partecipi delle gioie e dei dolori gli uni degli altri. La Fraternità è un dono grande, segno tangibile della tua presenza, perché tu hai detto: dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro. Eccoci qui davanti a te, o Signore, anche noi abbiamo scoperchiato il tetto perché vogliamo portarti le nostre fatiche e sofferenze. Guarda, Signore Gesù, tutti i malati, guarda chi è solo, guarda le famiglie divise, chi è senza lavoro, chi ha perso il gusto e la bellezza della vita, chi non ha più speranza. Possiamo dirti i loro nomi e raccontarti le loro storie, che sono nostre storie.  Rivolgi il tuo sguardo verso i tanti bambini che soffrono, verso i profughi e i rifugiati che fuggo la violenza e il terrore. Signore, sii benigno con ciascuno, realizza per tutti il tuo progetto di amore e di bene, perché possiamo essere salvati e insieme cantare in eterno il tuo amore!