18 maggio 2019

Gv 14,7-14
“Io sono nel Padre e il Padre è in me”. Se noi guardiamo attraverso un vetro trasparente e pulito un bellissimo paesaggio, ad un certo punto, attratti da tanta bellezza, non vediamo più il vetro, ma se il vetro è sporco, non riusciamo a vedere chiaramente ciò che ci sta di fronte. Gesù è questo vetro trasparente, una finestra aperta tra il cielo e la terra perché egli è uomo e Dio contemporaneamente. È questo un grande mistero, ma anche la nostra vita è un mistero. Gesù predicava, guariva, sopportava ogni fatica, era Gesù di Nazareth, ma in tutto ciò che faceva, era presente il Padre. Gli apostoli seguivano Gesù ed Egli lentamente cercava di farli entrare nel mistero della sua persona divina. In questo Vangelo è molto chiaro: “Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio, fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Dopo la risurrezione di Gesù gli apostoli andranno in tutto il mondo, predicheranno, guariranno, ma in loro ci sarà lo Spirito Santo e con Lui il Figlio e il Padre, si compie in loro il mistero dell’unione del divino con l’umano; così è per la nostra vita: “Tutto ciò che facciamo e viviamo è opera umana e divina insieme”.