18 settembre 2017

«…Di’ una parola e il mio servo sarà guarito…»Lc 7, 1-10

Dentro questabellissima affermazione di fede, tra l’altro data da un pagano, ritroviamo non solo un abbandono totale alla potenza sanatrice di Dio, ma la profonda umiltà di chi sa di essere solo una creatura. Dunque, non solo una richiesta ma, più ancora, un atteggiamento del cuore autenticamente vero. Questo centurione romano,considerato come impuro e idolatra, è proprio quello che più comprende la logica divina, perché il suo animo è radicato nell’umiltà.Il Signore, che sempre resiste ai superbi e dà grazia agli umili, ne rimane ammirato, perché “neanche in Israele ha trovato una fede così grande!”.La misericordia di Dio è per tutti, ma soprattutto per chi con umiltà sa riconoscerla.