2 aprile 2020

Gv 8,51-59

 

Gesù conclude la testimonianza su di sé come inviato del Padre al quale ritornerà portando con sé tutti coloro che credono alla sua parola e  dalla quale riceveranno la vita eterna. Gesù nuovamente riafferma il suo legame col Padre che “conosce” e del quale osserva parola. Egli è il compimento della promessa del Padre che Abramo ha “visto da lontano” nella figura del suo figlio Isacco. Gesù può   ora manifestarsi come quell’«Io-Sono» che sta al principio di tutto. Di fronte a queste parole i giudei, incapaci di intendere un linguaggio per loro “così duro”, decidono di raccogliere delle pietre per lapidare Gesù. Ma non è ancora giunta “la sua ora”. L’attesa di quest’ora diventa per noi segno della magnanimità di Dio che è sempre pronto ad accogliere chi ritorna a Lui con tutto il cuore.