2 giugno 2019

Lc 24,46-53

«Perché state a guardare il cielo»
Il tempo della Chiesa non è l’evasione verso un cielo da sogno, è invece il ritorno nella Gerusalemme terrena per percorrere pienamente le strade della propria missione: solo a questo punto si apre per il discepolo la porta della Gerusalemme celeste. L’ascensione è dunque la rappresentazione simbolica dell’intreccio tra presente e futuro, tra esistenza e speranza. Ma come suggeriscono gli Atti degli Apostoli, non bisogna allontanarsi dalla nostra città terrena, perché è qui che dovremo essere testimoni di Cristo. Può essere forte la tentazione di “fissare il cielo” staccandosi dal peso del quotidiano; ed è altrettanto accattivante la via che riduce tutto il cristianesimo a un fare concreto. Una giusta lettura dell’Ascensione ci aiuta a trovare l’armonia tra cammino presente e meta da tenere viva all’orizzonte.