20 aprile 2020

       Gv3,1-8

Quanti hanno attraversato un momento di particolare difficoltà sentendo l’impossibilità di salvarsi con le proprie forze, dicono che l’incontro con l’amore di Dio, la scoperta della fede, è stato per loro come rinascere. È quel passaggio nello Spirito che ha fatto di loro, come di Nicodemo,dei credenti.

La «notte» è il tempo dove quest’uomo, fariseo e capo dei farisei, ritaglia uno spazio di autenticità per cercare Gesù. Sì, riconosce in lui un maestro venuto da Dio, ma non ancora il suo Signore… Alla fine del Vangelo di Giovanni lo troveremo trasformato: toccando il corpo di Gesù deposto dalla croce, si renderà “impuro” secondo le prescrizioni della Pasqua giudaica ma, reso ormai libero e rinato, potrà celebrare nello Spirito della verità la sua prima Pasqua con Cristo da ebreo-cristiano.