22 settembre 2020

Lc 8,19-21

 

“Ecco mia madre e i miei fratelli”.

Non può esserci commento più bello a questo passo del Vangelo di Luca, se non le parole di san Francesco: “E tutti quelli e quelle, che continueranno a fare tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli porrà in loro la sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando nello Spirito Santo l’anima fedele si unisce a Gesù Cristo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è nel cielo. Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri. Oh, come è glorioso e santo e grande avere nei cieli un Padre!”(Lettera ai fedeli,
FF 200/01).