29 luglio 2020

Lc 10,38-42

 

Gesù, attraverso il brano evangelico di Marta e Maria, ci insegna oggi che per una vera ospitalità non è sufficiente donare il nutrimento, le cose esteriori. Bisogna dare all’altro soprattutto il nostro tempo, aprirsi all’altro, dargli un po’ di noi stessi, ascoltarlo, per poter rispondere alle sue esigenze. C’è poi una realtà più profonda, che supera questo insegnamento puramente umano: la necessità di essere aperti soprattutto all’essenziale, alla presenza di Dio(J. Ratzinger).

Il Signore esige da noi non solo delle azioni esteriori, ma soprattutto la nostra disponibilità a sederci ai suoi piedi, nell’ascolto della Parola. È solo attingendo a questa Sorgente che l’acqua che doneremo a chi ha sete sarà acqua Viva, acqua che zampilla, non solo appagamento di un bisogno. Solo così il nostro “fare” potrà trasmettere la cosa più importante: la nostra relazione con Gesù, il suo amore.