3 giugno 2020

Mc 12,18-27

C’è una vita che ci attende!
L’appellativo di “maestro”con cui i sadducei si rivolgono a Gesù fa già prevedere l’esito e il tipo di incontro che sta per avvenire, infatti nel Vangelo di Marco questo titolo è quasi sempre posto sulle labbra di chi è distante o addirittura oppositore di Gesù.
Il loro intento è quello di mettere Gesù in difficoltà ponendogli domande tranello sul tema della risurrezione dai morti, ma Gesù si appella alla potenza di Dio il quale in virtù della comunione con gli uomini, non li abbandona alla morte, ma li conduce alla vita: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Non è Dio dei morti, ma dei viventi”.
Guardiamo alla casa di lassù, fissiamo il nostro sguardo alla Vita eterna che ci attende e anche la nostra quotidianità sarà trasformata.