31 agosto 2016

“Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone”.

            In questo passaggio dalla sinagoga alla casa il cristianesimo inizia ad assumere una fisionomia propria, differente dal culto tradizionale ebraico dal quale Gesù sembra prendere le distanze proprio perché è divenuto ostacolo per l’incontro tra Dio e l’uomo. Gesù instaura il regno dei cieli prendendosi anzitutto cura dell’umanità sofferente per poi annunciare la parola di Dio per la redenzione spirituale. Sono questi i due capisaldi dell’azione di Gesù e quindi della Chiesa.

            Sull’invito di Papa Francesco ad essere una Chiesa in uscita, vogliamo chiederci se rigidità e formalismo fanno parte anche del nostro modo di vivere la fede. Il culto che celebriamo si traduce in ricerca dei fratelli, in cura e sollecitudine verso i deboli, i lontani, verso ogni diverso?Questo anno giubilare ci spinge a reinventare le nostre espressioni di condivisione a partire dalle parole stesse di Gesù che nel Vangelo di Matteo al capitolo 25 ci dice chiaramente che ciò che faremo al più piccolo dei nostri fratelli lo considererà fatto a lui.