5 ottobre 2018

Il Signore è disposto a perdonare tutto, ma c’è una cosa che proprio non sopporta: la sordità volontaria, la durezza di cuore, che è disprezzo di Dio (v.16). Avviene quando non siamo disposti ad ascoltare-accogliere la sua parola per lasciarci mettere in discussione, perché sentiamo che è “pericolosa”. Gesù rivolge così a Corazìn e Betsàida il suo rimprovero rovente.
Avere a che fare con Dio è come avvicinarsi al fuoco: ti brucia, ti trasforma, non ti lascia uguale a prima. È l’esperienza di Giobbe che, dialogando con Dio “senza esclusione di colpi”, gli dice infine: “Non sono niente, mi chiudo la bocca!”. Sia dato anche a noi di coltivare la sincerità del cuore nel cercare la verità, perché la nostra vita porti il suo sigillo di fuoco.