7 dicembre 2015

Questo “vangelo” di Isaia – lo stesso con cui Gesù conforta e conferma Giovanni il Battista nello smarrimento del carcere –ridice al nostro cuore la promessa di Dio, facendo scaturire nel deserto zampilli di speranza, affiorare sorgenti d’acqua dalla nostra terra bruciata.

Che gli occhi dei ciechi si aprano e gli orecchi dei sordi si schiudano, va bene… ma che lo zoppo non solo cammini, ma puresalti come un cervo, e che la lingua del muto non solo si sciolga, ma addiritturagridi di gioia, ci rivela che vi è qui qualcosa di “troppo” grande, una gioia elevata all’ennesima potenza.È la SALVEZZA che viene dal Signoree afferra tutto di noi, passando attraverso una liberazione profonda:il perdono dei nostri peccati.E ci trasforma, ci rivela, ci fa creature nuove perdare gloria a Dio.