8 giugno 2020

Mt5,1-12a

 

«Si avvicinarono a lui i suoi discepoli».

“Le beatitudini esprimono la vera situazione del credente nel mondo, come è ripetutamente descritta da San Paolo alla luce della sua esperienza di vita e di sofferenza da apostolo: «siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, eppure viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi monti; gente che non ha nulla invece possediamo tutto!»(2 Cor 6,8-10). Quello che nelle beatitudini è parola di conforto e di promessa, in Paolo è l’esperienza vissuta dell’apostolo. Nei suoi inviati Cristo continua a soffrire, il suo posto è sempre la croce. Tuttavia egli è irrevocabilmente il Risorto. Paolo si sente messo all’ultimo posto e nonostante ciò egli fa l’esperienza di una gioia infinita, della vera beatitudine, (Gesù di Nazaret, Benedetto XVI). Avviciniamoci oggi a Gesù senza temere e invochiamo anche per noi la grazia della vera beatitudine.