9 agosto 2020

1Re 19,9a-11-13a

Stiamo vivendo il dopo-coronavirus,tentando di scorgereil passaggio di Dio nella storia.Dio «non era nel vento… non era nel terremoto… non era nel fuoco». Eppure dopo il vento, dopo il terremoto, dopo il fuoco Elia ne percepisce la presenza. Bisognava attraversare tutto questo per sentirlo nel «sussurro di una brezza leggera». Questo sussurro non evoca solo la cessazione del turbine, malo spaziodi silenzioche quel vento, quel terremoto e quel fuoco hanno scavato nell’anima.

Il Signore non era nel Covid-19. Ne percepiamo la voce in quellacavitàinterioreda cui salgono e prendono forma le nostre domande, tra paura, dubbi e fragilità. Bisogna prendersi la briga di guardare dentro le rocce spaccate dal vento (v.11),aver cura di toccare le ferite-fenditure e ascoltare in esse l’eco della voce del vento… Non c’è vero “silenzio” senza contatto con la propria realtà.Dolore e morte vanno attraversati per scoprire il respiro della vita che vi nasce dentro.