9 novembre 2019

                        Gv 2,13-22

Ezechiele usa un’immagine suggestiva per simboleggiare la Chiesa: un fiume di acqua viva che, sfociando nel mare, ne risana le acque. L’“inquinamento spirituale” è un pericolo che da sempre minaccia l’uomo. Lo avvertiva, due secoli fa, il filosofo ateo F. Nietzsche, che scriveva: “Un fiume lutulento è l’uomo, e bisogna essere un mare per accogliere un fiume lutulento e rimanere puri”. Eppure, Ezechiele qui racconta il contrario: è il fiume d’acqua viva che sfocia nel mare a risanarlo. Come può un fiume risanare il mare? Sì, il fiume della grazia di Dio, scaturito dal Cristo morto e risorto, ha il potere di guarire e dare vita al mondo inquinato. Questo fiume ha bisogno di canali, e questi canali siamo noi!