Ai miei collaboratori della curia diocesana

Carissimi,
quest’anno, in occasione dell’appuntamento annuale per il reciproco scambio degli auguri all’inizio delle ferie natalizie, ho pensato di mettere per iscritto alcune espressioni di gratitudine nei vostri riguardi, che si aggiungono a quelle che abitualmente in questo giorno vi rivolgo al termine della celebrazione della Santa Messa. Vogliate accoglierle non come una formalità, ma quale gesto sincero di stima per ciascuno e di apprezzamento per il servizio che, nelle differenti mansioni, offrite alla Chiesa diocesana: i Vicari, i Direttori degli uffici pastorali con i loro collaboratori, quanti lavorano nella Curia con diverse funzioni e responsabilità e tutto il personale. La fedeltà all’impegno di lavoro, la dedizione generosa, la riconosciuta competenza, la qualità della relazione, lo sguardo attento sulla vita ecclesiale nella molteplicità dei suoi ambiti… tutto questo mi rende sereno nello svolgimento della mia missione di Vescovo. Lo confido: cerco sempre, soprattutto nella Curia che in quanto «diocesana» ricade nella mia immediata e diretta responsabilità, di mettere in pratica quanto san Bernardo scriveva al papa Eugenio III, ch’era stato un suo caro allievo: «Alcuni affari li tratterai personalmente, altri insieme con i collaboratori, altri li lascerai completamente alle loro cure» (De consideratione IV, VI, 18).
Seguire tale criterio permette di salvaguardare alcuni fondamentali valori: quello della responsabilità, anzitutto, poiché non ci si deve mai sottrarre ai propri compiti e doveri; il valore della sinodalità, poi, che implica l’intelligenza e la capacità di lavorare insieme con altri, godendo dell’arricchimento che giunge dalla reciprocità e, ancora, il valore della fiducia, perché scegliere un collaboratore implica sempre fare credito non soltanto alla sua maturità, ma anche alla sua originalità. Penso, dunque, che quello di san Bernardo sia un buon metodo di lavoro. L’ho richiamato con la certezza che ciascuno vi si vorrà e saprà riconoscere.
Sul mistero del Natale non aggiungo nulla a quanto ho già scritto e detto nel mio Messaggio per la Diocesi; ripeto, tuttavia, per ciascuno di voi e per i vostri cari l’augurio di un Santo Natale con un buon inizio d’anno nella pace.
Albano Laziale, 22 dicembre 2017

22-12-2017