Lettera al Clero della Diocesi di Albano, 28 gennaio 2010

Al Clero della Diocesi di Albano

            Carissimi,

                               si è concluso martedì scorso il II ciclo di incontri di aggiornamento, nel contesto dell'anno sacerdotale dedicato al ministero della santificazione, con riferimento al Sacramento della Riconciliazione e Penitenza. Per l'inizio della Santa Quaresima spero di potervi consegnare il testo di un'ulteriore 'istruzione', che, aggiunta a quelle dedicate una al Catecumenato degli Adulti e un'altra al tema della preparazione immediata alla celebrazione del Matrimonio, si colloca nella prospettiva di un 'direttorio diocesano' liturgico-pastorale. L'esempio di grandi educatori santi, come D. Bosco di cui faremo memoria fra qualche giorno, ci avverte che nella celebrazione della riconciliazione sacramentale e nel dialogo penitenziale noi abbiamo non soltanto doniamo il perdono divino, ma troviamo pure una grande opportunità di educazione morale e di educazione alla fede. Amiamo sottolinearlo in questo 'anno sacerdotale', mentre ' come a tutti è noto ' come Chiesa in Italia stiamo pure per introdurci in un decennio pastorale impegnato nella 'emergenza educativa', come l'ha chiamata Benedetto XVI. Ora, la dimensione educativa non è affatto accessoria rispetto all'indole medicinale, giudiziale e paterna del dialogo penitenziale (cf. Ordo Paenitentiae, n. 10). Poiché, poi, oggi si celebra la memoria di San Tommaso d'Aquino, mi piace ricordare quali, a suo dire, debbono essere i requisiti del buon confessore. Li cito dal 'Commento alle Sentenze' in un facile latino: confessor dulcis, affabilis, atque suavis. Prudens, discretus, mitis, pius, atque benignus. Il Signore doni a tutti di essere proprio così: immagini di Cristo, Buon Pastore.

...

“”

28-01-2010