Alleanze sigillate col sangue di Cristo. Omelia nella solennità del SS.mo Corpo e Sangue del Signore, 4 giugno 2015

04-06-2015
Abbiamo ascoltato il racconto dell’istituzione della Eucaristia. Lo riprendo dalla conclusione, quando Gesù, facendo passare fra i discepoli il calice perché tutti ne bevessero, disse : «Questo è il mio sangue dell’alleanza». Vorrei che fra noi riecheggiasse l’eco di questa parola: alleanza. È un termine che ha vari significati, quali vincolo d’amicizia, oppure patto di reciproco aiuto. Nel nostro comune linguaggio, in genere diamo il nome di «alleanza» a delle relazioni buone, positive, feconde. Sulle labbra di Gesù, però, questa parola connota qualcosa di ancora più profondo e d’importanza vitale. Sì, vitale: perché «alleanza» è una medesima vita che circola fra più persone. Quasi fosse una trasfusione di sangue.
È questo, in fin dei conti, anche il senso del racconto che abbiamo udito dal libro dell’Esodo nella prima lettura: Mosé prese la metà del sangue e la versò sull’altare e con l’altra metà, raccolta nei catini, asperse il popolo. Il sangue è simbolo della vita. La stessa ch’è in Dio, è pure nel suo popolo. Allora, quando Gesù dice ai discepoli: bevete il mio sangue dell’alleanza comunica loro la sua stessa vita. Alleanza è avere vita insieme; è vivere uno per l’altro. Molto più del vivere uno con l’altro. Non si avvera una somma, ma una comunione. C’è un dono, che stabilisce comunione.
Nella tradizione cattolica la parola «alleanza» non è attribuita solo al sacramento della Eucaristia, ma pure a quello del Matrimonio, che è alla base di una famiglia cristiana. La cosa ha un suo senso. Per questo Giovanni Paolo II ha scritto che i coniugi cristiani debbono trovare nell’Eucaristia la radice da cui scaturisce, è interiormente plasmata e continuamente vivificata la loro alleanza coniugale (cfr Familiaris consortio, n. 57). L’alleanza d’amore fra Dio e il suo popolo, in altre parole, è rivissuta e ridonata al mondo non soltanto dal sacramento dell’Eucaristia, ma pure mediante l’alleanza di amore degli sposi e delle famiglie cristiane.
La Chiesa oggi è chiamata ad annunciare il vangelo della famiglia con maggiore urgenza che nel passato e pure con maggiore gioia e maggiore dedizione. Papa Francesco ha detto che «la testimonianza più persuasiva della benedizione del matrimonio cristiano è la vita buona degli sposi cristiani e della famiglia. Non c’è modo migliore per dire la bellezza del sacramento! Il matrimonio consacrato da Dio custodisce quel legame tra l’uomo e la donna che Dio ha benedetto fin dalla creazione del mondo; ed è fonte di pace e di bene per l’intera vita coniugale e familiare» (Udienza del 29 aprile 2015).
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