Caritas che si prendono cura

Omelia nella Giornata diocesana per gli operatori Caritas - Basilica di San Pietro
15-02-2020
  1. 1. A distanza di un anno ci ritroviamo per celebrare qui, presso la tomba dell’apostolo Pietro, la nostra Giornata diocesana di formazione e spiritualità per gli operatori della carità. Ci ritroviamo per rinforzare, accanto alla casa del Papa, successore di Pietro, il vincolo della comunione. Come sant’Agostino, vogliamo ripetere: «la Chiesa di Cristo è la nostra comunione», (De Baptismo contra Donatistas, I, 15: PL 43, 117). Dopo la celebrazione dell’Eucaristia scenderemo nelle Grotte Vaticane per pregare davanti alla tomba di san Paolo VI. A lui guardiamo come al fondatore della Caritas «La carità resterà sempre per la Chiesa il banco di prova della sua credibilità nel mondo», disse in un memorabile discorso (Ai partecipanti al I incontro nazionale della Caritas italiana, 28 settembre 1972).

Abbiamo appena ascoltato una pagina del vangelo di Marco (8,1-10) dove per la seconda volta si racconta una moltiplicazione dei pani. La prima volta è nel capitolo 6. Fra le due narrazioni ci sono molte somiglianze, ma pure molte differenze. Se, infatti, in ambedue le occasioni c’è una grande folla, nel primo si tratta di una folla ebraica; nel nostro caso, invece, è una folla di pagani. Gesù, difatti, si trova sulla sponda orientale del lago, ch’era un territorio prevalentemente abitato da pagani.

Nel primo racconto, ancora, si narra che Gesù, guardando la folla, «ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore» (6,34). Questa volta è diverso: Gesù ha compassione perché quella folla ha fame! Se n’è accorto Lui, non i discepoli. La prima volta, invece, erano stati loro a dirgli: «congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare» (cf. 6,35-36). Ora, invece, è Gesù a prendere l’iniziativa. Una volta, parlando ad una donna cananea, sorprendentemente disse: ««Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini» (Mt 15,26). Adesso è il contrario. «Domandò loro: “Quanti pani avete?”» (8,5). Fermiamoci un attimo qui, carissimi, per raccogliere alcuni significati importanti per noi.