Come stelle incontro al sole di giustizia

Omelia nella Veglia Pasquale 2020
11-04-2020

La Veglia Pasquale quest’anno ha avuto inizio non col rito della benedizione del fuoco, segno di Cristo fiamma viva dell’amore del Padre. È stata, invece, accesa una fiammella sul cero pasquale. Osservandola, ho pensato all’inizio del racconto evangelico di questa notte, che dice: «all’alba del primo giorno della settimana…». La versione latina è, francamente, molto più bella di questa traduzione. Dice così: quae lucescit in prima sabbati! Che significa: quando comincia a brillare il primo giorno…». È Cristo, «la stella radiosa del mattino» (Ap 22,16), che si fa strada fra le tenebre e porta la luce del nuovo giorno. Significativo è pure il verbo greco, che nel suono ci richiama la parola foschia (te epifoskouse). Se guidiamo un’automobile in autostrada, siamo avvertiti che c’è la foschia ed occorre accendere i fari. Molto di più vuol dirci l’Evangelista. Egli ci dice che la notte sta ormai per finire; che quell’offuscamento dell’aria che c’impedisce di vedere non c’è più perché la luce ha vinto le tenebre.

Sono parole che ci confortano e ci aprono orizzonti per andare avanti. Ne abbiamo bisogno in questi giorni così offuscati dal morbo, dalla sofferenza e dal lutto. Tanti segni di speranza giungono, a dire il vero, da quanti impegnano la loro giornata e donano le loro energie per sollevare chi soffre e dare conforto; per custodire la città e l’ordine nella vita comune. Nascono dal cuore buono dell’uomo, di ogni uomo, e sono frutto dell’immagine di Dio impressa nel nostro essere di creature: un dono che neppure il peccato riesce a distruggere. Per noi cristiani, poi, qualsiasi gesto di carità è lumen de Lumine, luce che si accende da Cristo luce del mondo. Fino a otto giorni fa, celebrando le Lodi mattutine, abbiamo cantato: Iam, Christe, sol iustitiae … ripetiamolo ora nella notte pasquale, quest’inno, anche se la Quaresima è trascorsa: «Adesso, o Cristo, Sole di giustizia, fa’ che le tenebre della mente si aprano, affinché ritorni la luce della virtù, mentre rinnovi il giorno alla terra».