Discernimento, «ago magnetico di ogni operatività pastorale».

Prolusione al convegno pastorale diocesano
19-06-2017

Ho pensato d’introdurre il nostro Convegno diocesano 2017 commentando un brano del Concilio Vaticano II, che ritengo non solo adatto, ma anche utile per il tema su cui intendiamo riflettere. Parliamo, infatti, del «discernimento, cuore dell’accompagnare». Su questa azione, davvero centrale, per un anno intero, a cominciare dal Convegno 2016, abbiamo riflettuto nei diversi livelli: personale, ministeriale e territoriale. Da quest’azione noi non vogliamo affatto distanziarci, aggiungendovene un’altra; nell’accompagnamento, anzi, intendiamo addentrarci individuandone con l’immagine del «cuore» il centro pulsante; quello, cioè, che le dà la motivazione, spinge e sostiene l’azione. È, appunto, il discernimento. Leggo, allora, subito il testo conciliare. Si tratta di Gaudium et spes n. 11: «Il popolo di Dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore che riempie l’universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio». Prima di commentarlo, però, è necessario precisare di cosa stiamo parlando.