Fatti segno e strumento della Misericordia di Dio

Giornata sacerdotale 2017
22-06-2017

1. Viviamo l’incontro odierno come preparazione comunitaria alla Giornata mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti, che sarà celebrata domani, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù; la nostra preghiera sia pure di ringraziamento al Signore per un anno pastorale fruttuosamente trascorso; un anno che nel Convegno pastorale diocesano dei giorni appena trascorsi (19–21 giugno 2017) ha conosciuto un confortante momento di rilancio e di proposta per il proseguimento del nostro cammino.

Nel contesto del tema del Convegno, il discernimento cuore dell’accompagnare, desidero proporvi una riflessione sul ministero della riconciliazione dei peccatori con Dio e con la Chiesa mediante la celebrazione del sacramento della penitenza; un sacramento di cui noi siamo stati fatti ministri. Non è stato solamente un dono; è stato pure un impegno, esplicitamente assunto durante il rito dell’ordinazione presbiterale: «Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano?».

Per oggi e per domani, solennità del Sacro Cuore e Giornata sacerdotale 2017, incoraggio ciascuno a dedicare qualche momento per rimeditare la risposta data al Vescovo in quell’ora: «Sì, lo voglio»! Ripetiamola singolarmente nell’intimo del cuore quasi fosse un’immersione nella nostra giovinezza sacerdotale.

Quanti hanno la mia età potranno anche rivedersi chierichetti quando, alla preghiera del Salmo introdotta dal sacerdote ai piedi dell’altare all’inizio della Messa: Introibo ad altare Dei, rispondevamo sempre in latino: ad Deum qui laetificat juventutem meam (Salmo 42,4 Vg). Si rinnovi, dunque, in questa Giornata, la nostra giovinezza sacerdotale. Renovabitur ut aquilae juventus tua, recita un Salmo (103,5): «Si rinnova come quella dell’aquila la tua giovinezza».