Il segno è la misericordia

Omelia alla Comunità del Pontificio Seminario Regionale di Anagni
13-03-2019

Non capiremmo il brano del vangelo che abbiamo appena ascoltato (cf. Lc 11, 29-32), se non lo ponessimo in continuità col versetto che nello stesso capitolo 10 lo precede immediatamente e dice così: «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (v. 28). Lasciamoci, dunque, guidare da questa beatitudine, se vogliamo comprendere quanto abbiamo ascoltato.

Non dovrebbe esserci difficile, perché ci basta guardare a Maria, la prima destinataria di quella beatitudine. Quando, nell’esortazione Marialis cultus (1974), Paolo VI giunge a descrivere la sua esemplarità nei riguardi della vita liturgica della Chiesa afferma anzitutto che ella è virgo audiens, vergine in ascolto, e aggiunge che per lei questo fu «premessa e via alla maternità divina» (n. 17). Non pensate che questo valga anche per tutti noi? La nostra fecondità pastorale non dipende anzitutto dalla nostra perspicacia riguardo ai problemi e dalla nostra abilità nell’agire, ma è dipende fondamentalmente dalla serietà del nostro ascolto della Parola di Dio. Come Maria, concludeva quel santo Papa, anche la Chiesa «con fede ascolta, accoglie, proclama, venera la parola di Dio, la dispensa ai fedeli come pane di vita e alla sua luce scruta i segni dei tempi, interpreta e vive gli eventi della storia». È come un arco di vita che Paolo VI disegna partendo dall’ascolto e giungendo al discernimento dei segni dei tempi e alla presenza attiva nell’oggi della storia.

Con questa premessa consideriamo, dunque, l’odierno passo evangelico. Esso intende ammaestrarci sulla disposizione fondamentale che ci occorre per un ascolto buono e corretto della Parola di Dio: è la disponibilità a lasciarci smuovere da essa. Intendo anche la prontezza ad uscire dai nostri immobilismi, individuando e chiamando per nome quanto ci trattiene dall’incontro al Signore, le resistenze che ci bloccano, le forze contrarie che ci rendono paurosi e pavidi nel combattimento spirituale.