La fede, la lode e l’incontro. Omelia per l’inizio diocesano dell’anno della vita consacrata, 12 dicembre 2014

27-12-2014
1. Dopo quello ufficiale per tutta la Chiesa cattolica, anche nella nostra Diocesi di Albano diamo oggi, sotto lo sguardo della Madonna e in un tempio a Lei dedicato, inizio all’anno della vita consacrata: un «anno» che vuol essere di ringraziamento, riflessione e di rinnovato impegno.
Siamo sotto lo sguardo della Madonna, dicevo, perché in questi giorni è qui presente la venerata immagine della Madonna del Santo Rosario di Pompei, che si accosta a quella della nostra «Madonna di Galloro». Siamo per di più in un giorno liturgicamente dedicato alla Beata Maria Vergine di Guadalupe. Nel nostro calendario si tratta di una memoria facoltativa, ma per tutti i cattolici del continente latino americano è giorno di grande festa. Il Papa stesso ha voluto solennizzarla con una Santa Messa celebrata nella Basilica di San Pietro. Ho pensato di scegliere anch’io questa data, per aggiungere un segno di attenzione e di riconoscenza verso i tanti fratelli e sorelle religiosi che, provenienti dai territori dell’America Latina, svolgono qui il loro servizio alla Chiesa e la loro missione. In questi giorni, poi, stando accanto al Papa per i lavori del Consiglio di Cardinali, ho avuto per molte ore davanti agli occhi l’immagine della Madonna di Guadalupe, che è sistemata proprio nella sala dove abitualmente si svolgono le riunioni. Guardandola, ho pensato a voi e mi sono anche disposto a questo incontro serale. Ed ora, mentre siamo raccolti attorno all'altare del Signore sotto lo sguardo della Madonna, vi esorto a considerare i suoi atti, secondo la descrizione del racconto evangelico, che abbiamo appena ascoltato.
 
2. Cosa fa la Madonna? Anzitutto crede! Beata te che hai creduto, dice Elisabetta (cfr Lc 1, 45). La fede è il principio di tutto. Per la fede noi siamo salvati. Lo afferma san Paolo (cfr Rm 3, 22) e lo ripete la Chiesa: «la fede è il principio dell’umana salvezza» (Fulgenzio di Ruspe cit. dal Concilio di Trento, Decreto sulla giustificazione, cap. 8). Tutto comincia dal «sì» detto al Signore e tutto, nella vita di un credente, si spiega a partire da questo «sì» iniziale; tutto si traduce a cominciare da qui.
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