L’amore che vince la paura

Omelia nella beatificazione dei Servi Dio Simeone Cardon e 5 Compagni Religiosi professi della Congregazione dei Cistercensi di Casamari, martiri
17-04-2021
  1. «Non abbiate paura». È l’incoraggiamento, che un giorno Gesù rivolse ai suoi discepoli ed a noi, oggi. Stamane nella proclamazione del Vangelo lo abbiamo udito per ben due volte. È un incoraggiamento, che il Signore ci dona non solo con le parole, ma più ancora col suo esempio. Così, infatti, predicava sant’Agostino: «Il Signore interveniva a togliere ogni timore dal loro cuore con la parola, dicendo: Non temete quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima. Lo faceva, però, anche con l’esempio, mettendo in pratica egli stesso per primo ciò che ordinava con la parola. Egli, di fatto, non volle evitare la mano di quelli che lo frustavano, né gli schiaffi di quelli che lo colpivano, né la saliva di quanti lo coprivano di sputi, né la corona di coloro che gli ponevano sulla testa le spine e neppure la croce di quelli che lo uccidevano. Non volle evitare niente di tutto ciò per amore di coloro ai quali, invece, tutto questo era necessario, ossia i martiri, che hanno sofferto e corso gravi pericoli tra le grandi tempeste dell’odio di questo mondo. Non lo dico tanto delle sofferenze del corpo, che prima o poi avrebbero dovuto abbandonare, quanto dei pericoli per la stessa fede. Se, infatti, fossero venuti meno, o avessero ceduto di fronte ai gravissimi dolori delle persecuzioni, oppure si fossero lasciati sedurre dall’amore per questa vita, avrebbero perduto ciò che Dio aveva loro promesso. Il Signore, però, interveniva togliendo ogni timore dal loro cuore e facendo di se stesso la medicina per la loro debolezza. I martiri, infatti, hanno sofferto e certamente sarebbero venuti meno, se non li avesse soccorsi di continuo colui che diceva: Ecco, io sono con voi sino alla consumazione del mondo» (cf. Enarrat. in Psalmos 69,1: PL 36, 865).