Lo sguardo fisso su Gesù. Omelia nella Messa di chiusura della Visita Pastorale, Basilica Cattedrale, Solennità di Cristo Re – 23 novembre 2014

23-11-2014
Con lo sguardo su Gesù
La solennità di Cristo Re è stato l’appuntamento annuale, scelto per scandire i periodi della Visita Pastorale. Perché? Chi cammina, ha bisogno di non perdere la direzione; di non deviare. Cristo è la meta di ogni nostro cammino; il punto d’arrivo. Perché, poi, non ci smarrissimo, Egli per noi si è fatto «via».
Lo sappiamo: abbiamo scelto questo appuntamento annuale per conservare lo sguardo fisso su Cristo. Movendosi di città in città e da parrocchia in parrocchia, per andare a visitare i fratelli e dialogare con loro guardandosi negli occhi il vescovo e suoi convisitatori avevano bisogno di tenere fisso lo sguardo su Cristo.
È importante, questo sguardo, per non fallire nella vita. Lo sguardo è importante, sempre! Nella Veglia di preghiera del 4 ottobre scorso in preparazione al Sinodo sulla famiglia, Papa Francesco ha lasciato in consegna tre parole. Una di questa è stata: sguardo: «Se davvero intendiamo verificare il nostro passo sul terreno delle sfide contemporanee, la condizione decisiva è mantenere fisso lo sguardo su Gesù Cristo, sostare nella contemplazione e nell’adorazione del suo volto».
Nella vita spirituale di questo Papa, la parola sguardo è ricorrente. In Evangelii gaudium, ad esempio, scrive che «per capire questa realtà c’è bisogno di avvicinarsi ad essa con lo sguardo del Buon Pastore, che non cerca di giudicare, ma di amare. Solamente a partire dalla connaturalità affettiva che l’amore dà possiamo apprezzare la vita teologale presente nella pietà dei popoli cristiani, specialmente nei poveri» (n. 125).
 
Lo sguardo di Gesù sulla nostra vita
Quando parla di sguardo, però, il Papa pensa più spesso anche allo sguardo di Gesù su di noi: «uno sguardo che ti porta a crescere, ad andare avanti; che ti incoraggia, perché ti fa sentire che lui ti vuole bene».
Il Vangelo descrive molto spesso Gesù, mentre guarda qualcuno. Ad esempio, guarda i discepoli attorno a sé e li riconosce come suoi fratelli, sorelle e madri (cfr Mc 3,34); guarda con amore un tale che lo interroga su ciò che è buono ( cfr Mc 10, 21); volge lo sguardo verso Zaccheo (cfr Lc 19, 5) e verso Pietro, aprendoli al pentimento (cfr Lc 22, 61); dalla Croce guarda la Madre e il discepolo amato (cfr Gv 19, 26).
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