Morire di speranza

Preghiera in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa
21-06-2018

Carissimi fratelli ed amici, nella tradizione della Chiesa quanti sono chiamati a presiedere la Liturgia si esprimono sempre nella prima persona plurale, ricorrendo a quel «noi» che Gesù con la sua preghiera – il Padre nostro – ci ha insegnato. In questo «noi», che questa sera è la nostra riunione, io mi sento davvero pienamente coinvolto avvertendo insieme con voi la gioia interiore del pregare insieme. Ci sono dei passaggi, nella recente esortazione apostolica Gaudete et exsultate, coi quali il papa Francesco c’incoraggia a questo insieme: pregare insieme chiedendo la parresia quando si avverte la tentazione di lasciarsi paralizzare dai timori e dai pericoli (cfr n. 133); condividere la Parola e celebrare insieme l’Eucaristia perché questo ci rende più fratelli e ci trasforma via via in comunità santa e missionaria (cfr n. 142); non perdere mai la certezza che il Signore agisce coi suoi discepoli missionari sulle strade del mondo (cfr n. 136) e, da ultimo, «cercare la pace insieme agli altri (cfr 2 Tm 2,22), perché “per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia” (Gc 3,18)» (n. 8). È proprio quello che ora noi stiamo facendo.

Questa è una preghiera in memoria… «di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa». Ironia della parola! A parte la mitologia greca, per alcuni il termine «europa» deriverebbe dal semitico ereb che indica il tramonto, il morire del sole. Occidente, appunto! Morire cercando la vita, ma in realtà muovendosi verso la morte. È il dramma, che offre lo spunto per la nostra preghiera di memoria.