OMELIA IN OCCASIONE DELL’ORDINAZIONE DI DON ALESSANDRO PAONE

03-10-2007

1. 'Partecipando gioiosi alla lode degli Angeli e unendo la nostra voce al loro canto, acclamiamo: 'Santo, Santo, Santo il Signore, Dio dell'universo'' (cf. Prefazio degli Angeli). L'abituale conclusione di ogni Prefazio risuona oggi sulle nostre labbra con particolari accenti. Sì, la nostra lode a Dio prende il suo attacco musicale dal canto dei cori angelici. Noi non sapremmo e non potremmo lodare il Signore, senza questa intonazione che ci viene dagli spiriti celesti e i nostri inni di lode diverrebbero stonati se non fossero accordati con la loro voce. Il canto degli angeli, è come l'unità di misura per la nostra preghiera liturgica. San Benedetto esortava per questo i suoi monaci a cantare non soltanto con gli Angeli, ma pure come gli Angeli; citando, poi, il Salmo che abbiamo poco fa ripetuto come salmo responsoriale: 'A te voglio cantare davanti agli angeli' (Sl 137, 1) commentava: 'Pensiamo dunque con quali disposizioni convenga stare dinanzi a Dio e ai suoi Angeli; salmodiamo in modo che il nostro animo concordi con la nostra voce, ut mens nostra concordet voci nostrae' (Regula, 19, 7).””