Omelia mercoledì delle ceneri

05-03-2003

MERCOLEDÌ DELLE CENERI

Omelia

1. Ricevendo sul capo il segno delle ceneri, ciascuno ascolta come detta per se l'ammonizione antica della Chiesa: 'Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai'. Sono parole che rievocano, almeno in parte, il racconto della formazione dell'uomo, opera delle mani di Dio: 'Il Signore Iddio formo l'uomo dalla polvere della terra e alito nelle sue narici un soffio vitale e l'uomo divenne anima vivente' (Gen 2,7). Questa espressione del libro della Genesi, tuttavia, può essere intesa pure come l'indicazione dell'itinerario da percorrere durante l'intero tempo quaresimale: all'inizio c'e polvere, al termine c'e la vita nuova in Cristo. La storia della salvezza è come la storia della creazione. Questo vale indubbiamente anche per ciascuno di noi ed e quando domandiamo al Signore: 'L'esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga una vita rinnovata a immagine del Risorto' (cfr Orazione di benedizione delle ceneri). Quaranta giorni, sino alla Pasqua. È il tempo durante il quale, riconoscendo con umiltà la nostra situazione 'polverosa', domandiamo a Dio Padre di rifarci creature nuove mediante il dono dello Spirito di Gesù Cristo, il Soffio e l'Alito che da la vita.

2. L'inizio della Quaresima e pure indicato con l'espressione in capite ieiunii, ossia inizio del digiuno. È ben vero, infatti, che in senso stretto e per disposizione ecclesiastica noi digiuniamo solo il mercoledi delle ceneri e il venerdi santo. In senso piu vero, tuttavia, l'intero percorso quaresimale è tempo di digiuno in cui ci si astiene non solo dai cibi, ma anche e soprattutto dai peccati (cfr. S. LEONE M., Disc. 6 sulla Quaresima, 1,1).

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