Omelia nel primo quinquennio di Episcopato Oritano

10-01-2003

OMELIA

nel primo quinquennio di epsiscopato oritano

 

1. Come un pastore, egli fa pascolare il suo gregge

 

Le espressioni del profeta: Come un pastore, egli fa pascolare il suo gregge ci hanno introdotto nell'ascolto della parola del Signore. Il capitolo quaranta delle profezie di Isaia, da cui sono esse sono tratte, inaugura il libro detto 'della consolazione'. Attraverso la voce del suo profeta, infatti, Dio manifesta la tenerezza del suo cuore. Egli stesso vuole parlare al cuore del suo popolo.

 

Cor ad cor loquitur! L'assioma fu caro a J. H. Newman che, desumendolo direttamente da San Francesco di Sales, lo scelse non soltanto come criterio per la comunicazione verbale (cfr. L'idea di università VI, 3), ma più ancora come stile personale di vita e di presenza nella Chiesa. La via più facile per raggiungere un uomo è parlagli al cuore, prima ancora che alle sue orecchie, o alla mente. Come non considerare oggi la validità e l'attualità pastorale della strategia del cor ad cor loquitur? Questa, infatti, è la strategia di Dio.

 

La promessa del Signore di essere il pastore vicino al suo popolo, che risuona nella storia della salvezza attraverso la voce dei profeti, trova in Gesù la sua perfezione. Egli è, come leggiamo nel Vangelo, il pastore bello/buono, che ha pure partecipato ad alcuni il suo essere pastore. C'è, di sicuro, una dimensione 'pastorale' nell'esistenza di ogni battezzato, specialmente quando la vocazione divina chiama a responsabilità proprie nell'ambito della famiglia, o della formazione e dell'educazione alla vita e alla fede, o alla testimonianza dell'unum necessarium, come avviene specialmente per le persone consacrate, o all'ufficio proprio di guida della comunità, come è quello affidato dal Signore ai ministri sacri, ossia al vescovo con i suoi presbiteri e diaconi. Essere pastore, infatti, nel senso più specifico della parola vuol dire avere sollecitudine per l'altro.

 
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