Omelia nella festa di Santa Maria Goretti

06-07-2009

OMELIA

nella festa di S. Maria Goretti v. e m., patrona secondaria della Diocesi

1. Celebriamo oggi la festa di santa Maria Goretti, di 'Marietta' come, con familiare tenerezza, noi l'invochiamo e per questo ci siamo raccolti in questo Santuario dove, sotto lo sguardo materno della Madonna delle Grazie, sono conservate e cenerate le sue spoglie. Oltre un secolo fa questa terra fu testimone del suo sacrificio, della sua morte; oggi, però, tutta la Chiesa di Albano la venera quale Patrona, insieme coi santi Pancrazio e Senatore, che nei primi secoli di storia cristiana furono giovani e martiri come lei. Ella, invece, fece offerta a Cristo della sua vita molto tempo dopo, agli inizi di un secolo - il Novecento - che con profonda intuizione il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha indicato come il 'secolo dei martiri'. Sono, infatti, oltre 12 mila le persone che in quell'arco di tempo hanno reso testimonianza alla fede cristiana e, anche a costo della propria vita, hanno opposto al male, alla cattiveria e all'ingiustizia il loro amore per il Signore Gesù, la coerenza della propria vita, la limpidezza della loro fede.

Appena sabato scorso, miei carissimi, sono stato a Fossa, uno dei tanti centri terremotati attorno a L'Aquila; mi sono recato presso una tendopoli, dove a turno lavorano da tre mesi uomini e donne della Protezione Civile delle nostre Città dei Castelli Romani e non pochi Volontari delle nostre Caritas. Prestano lì la loro opera di vicinanza, di sostegno e di conforto per quelle popolazioni e quelle famiglie tanto provate dal tremendo sisma che ha sconvolto la loro vita e le loro case e per il quale ancora oggi soffrono gravi disagi. Lo avevo già incontrati il sabato santo e allora mi avevano invitato a tornare per celebrare la festa del loro Santo patrono. Si tratta, anche in questo caso di un martire giovane, San Cesidio Giacomantonio, un frate francescano ucciso all'età di ventisette anni nella Cina, dove era stato inviato come missionario. Il 4 luglio del 1900 egli fu catturato dai rivoluzionari che in odio alla fede cristiana lo percossero e poi lo incendiarono. Come ricordo quella buona popolazione mi ha donato un mucchio di terra, perché in segno di fraternità ne gettassi un po' nelle zolle della nostra Diocesi. 'La nostra è terra che trema ' mi hanno detto -, ma è una terra forte'!

Ho pensato allora alla nostra Marietta. Il 5 luglio di due anni dopo, alle Ferriere, anche lei sarebbe stata ferita a morte; anche Maria Goretti, però, come la terra d'Abruzzo, tremò, ma fu forte. Dalle parole dell'apostolo San Paolo abbiamo appena ascoltato che Dio ha scelto quello che per il mondo è debole. Nel prefazio dei Martiri la Chiesa ricorda che Dio rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio. Proprio questo lo costatiamo anche nella vita di Maria Goretti e ugualmente troviamo nella sua vicenda la verifica delle parole di Gesù: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se, invece, muore, dà molto frutto.

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