Omelia nella Messa Crismale, 1 aprile 2010

01-04-2010

1. Rendiamo grazie a Dio perché anche quest'anno ci concede di ritrovarci per celebrare la Messa del Crisma e accogliere gli Oli, i segni che, benedetti e santificati, ci rendono simili a Cristo, 'consacrato con l'unzione'. Sia pure benedetta la Chiesa che, oggi, a noi sacerdoti domanda di rinnovare le promesse fatte al momento dell'Ordinazione. Quel giorno, il Vescovo unse le palme delle nostre mani col santo Crisma e pronunciò queste parole: 'Il Signore Gesù Cristo, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e potenza, ti custodisca''.

Te custodiat! Risentiamole nell'intimo del cuore, quelle parole. Le risentano specialmente i sacerdoti, che quest'anno celebrano una ricorrenza giubilare: Don Francesco Bruschini, Don Bruno Meneghini, P. Quintino Rocchi ofmconv e P. Pietro Alessio osfs, che ricordano 50 anni di ordinazione e D. Marco Sciattella, di cui ricorre il 25° di ordinazione. Te custodiat! Quanto a me, mentre vi affido tutti al Buon Pastore, ricordo nella preghiera con particolare e paterno affetto i cinque presbiteri, che sino ad oggi ho ordinato per la nostra amata Chiesa di Albano e gli altri sei, che, durante il precedente ministero episcopale, ordinai per santa Chiesa di Oria.

Te custodiat! Siamo stati unti col Crisma per essere custoditi. Lasciamoci allora trasportare dalla suggestione del verbo 'custodire' (tēreō), che nel linguaggio giovanneo è davvero ricco di molti e positivi significati. Risentiamolo, anzi, dalle labbra stesse di Gesù, che prega: 'Padre santo, custodiscili nel tuo nome'. Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome'Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno'' (Gv 17, 11-15). Sentiamoci, perciò, custoditi, protetti e sostenuti da Dio. Nel profumo del santo Crisma riconosciamo la memoria che 'il custode di Israele' non dorme, né si assopisce (cf. Sal 120 [121], 4). Sant'Agostino predicava che una sola volta egli si è addormentato e lo ha fatto per noi sulla Croce; una volta risvegliatosi con la risurrezione, però, il Signore non dormirà mai più (cf. Enar. in Ps. 102, 10; 120, 6.14: PL 37, 1234; 1610.1617).

 

2. Quest'anno il Crisma sarà profumato con l'olio di nardo, un aroma che nell'antichità era ritenuto tra i più pregiati. È lo stesso profumo di cui si narra nel Vangelo riguardo a Maria, la sorella di Lazzaro e Marta, che durante cena consumata a Betania 'prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell'aroma di quel profumo' (Gv 12, 3). È l'omaggio dell'amore, che anche noi vogliamo rendere a Gesù. Diversamente da Maria, però, noi già sappiamo che, a sua volta, anch'Egli vorrà lavare i piedi ai suoi discepoli. Quale misteriosa reciprocità d'amore! La Chiesa ne è tutta inondata.

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