Omelia nella Messa Crismale. Liturgia dei profumi, liturgia dei sensi, 28 marzo 2013

28-03-2013

1. La scorsa Domenica 17 marzo, come si ricorderà, il Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa nella parrocchia di sant'Anna in Vaticano. Al termine, rivolgendogli il saluto, il cardinale A. Comastri ha ricordato il momento in cui il Papa si è affacciato per la prima volta su Piazza San Pietro e ha sottolineato quel grande silenzio, che improvvisamente l'ha come avvolta. Come i cardinali ch'erano rimasti all'interno, egli non ne ha compreso il motivo. Una volta venuto via, l'ha chiesto alla prima persona che ha incontrato. «Il Papa si è inchinato per ricevere la preghiera della gente», ha risposto il suo informatore, che ha poi aggiunto: «Ho sentito il profumo di Betlemme, il profumo del Vangelo».

Questo racconto dal vero, può oggi aiutarci a respirare a pieni polmoni l'aria tersa e pura della Messa Crismale: una Messa che, a buon titolo, potremmo chiamare liturgia dei profumi. Ogni celebrazione liturgica ' mi direte ' deve essere profumata ed è vero. Ci sarà il profumo di bucato delle tovaglie poste sull'altare e dei lini sacri; ci sarà la fragranza dei fiori, che ornano l'altare; ci sarà il profumo dell'incenso che, innalzandosi in volute di fumo, quasi esprime la nostra lode al Signore: «La mia preghiera stia davanti a te come incenso» (Sal 141,2).

Agli odori consueti, però, oggi si aggiunge quello intenso del nardo, un profumo che nella Bibbia è simbolo dell'amore fedele sino al dono della vita. Con esso è stato composto il Crisma, che sarà benedetto al termine della Messa. Il Crisma, come sappiamo, è materia per il sacramento della Confermazione; unto sul capo di un bambino battezzato, esso annuncia la seconda unzione, quella crismale (cfr CCC 1242); sparso sul capo di un nuovo Vescovo indica la sua partecipazione al sommo sacerdozio di Cristo e spalmato sulle mani di un nuovo presbitero richiama la particolare effusione dello Spirito, che dona efficacia al suo ministero di santificazione.

Nel ricordo di questo rito, rivolgiamo un saluto affettuoso ai nostri sacerdoti, con animo grato per le loro fatiche apostoliche. Una speciale preghiera la eleviamo al Buon Pastore per cinque nostri sacerdoti: D. Maurizio Ceschin, D. Carlo Rota e D. Massimo Silla che in quest'anno celebrano il venticinquesimo di ordinazione sacerdotale e D. Giorgio Botti e D. Michael O'Brien che ricordano il cinquantesimo anno. Fra poco saremo testimoni dell'atto con cui tutti loro rinnoveranno le promesse pronunciate prima dell'Ordinazione. La nostra preghiera, diventi pure intercessione per ottenere alla nostra Chiesa di Albano il dono di nuove vocazioni al sacro ministero, di altri giovani che vengano ad accrescere il numero dei nostri Seminaristi.

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