Omelia nella solennità dell’Ascensione a conclusione della Visita Pastorale nel Vicariato territoriale di Albano, 5 giugno 2011

05-06-2011

1. Il racconto dell'Ascensione del Signore, che oggi noi celebriamo con «santa gioia» (cfr Preghiera Colletta) si sviluppa come su due registri: il cielo e la terra, l'alto e il basso, la lontananza e la vicinanza, la presenza e l'assenza, l'andare e il tornare, il togliere e il donare. Così è possibile che Colui che è restituito al Cielo, donde era venuto, sia, come abbiamo ascoltato da San Paolo, «dato alla Chiesa come capo su tutte le cose' perfetto compimento di tutte le cose» (Ef 1,22). San Leone Magno, nel suo latino sobrio ed efficace, scrive che il Signore nec a Patre descendendo abfuerat, nec a discipulis scendendo discesserat: «come non si era allontanato dal Padre venendo sulla terra, così non si è allontanato dai discepoli quando è asceso al Cielo» (Sermo de Ascens. Domini II: PL 54,398). Proprio per la coesistenza di questi due volti di un unico mistero è possibile l'attuarsi della promessa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

Lo stesso San Leone Magno, considerando il mistero dell'Ascensione ci dice qualcosa di molto bello riguardo alle nuove presenze del nostro Salvatore, ai luoghi dove egli si rende presente a noi, gli spazi dove ci raggiunge e noi possiamo vivere l'incontro con lui. Il testo - che in passato, quand'ero su un'altra cattedra, amavo ripetere nelle lezioni di ecclesiologia - mi è accaduto di citarlo spesso anche con voi. Lo trovate anche nella lettera pastorale Ti trasformerai in me (2010): «Quell'incontro con Gesù, che ai suoi contemporanei fu possibile durante i giorni della sua vita terrena, ora che egli è nella condizione glorificata presso il Padre è possibile a noi mediante la celebrazione sacramentale: 'Ciò che era visibile nel Cristo è passato nei sacramenti', dirà San Leone Magno» (n. 5; cfr Sermo 74, 2: PL 54, 398). A ciò, fra l'altro, mi sono ispirato quando ho preparato la formula di preghiera per la Visita Pastorale: «Concedici, Signore, di riconoscere il momento della tua visita; di accogliere la tua presenza'».

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