Omelia nella Veglia pasquale, 30 marzo 2013

30-03-2013

1. «Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù» (Lc 24,1-2). Osserviamo per alcuni momenti queste donne. Di alcune l'evangelista ci riporta il nome: Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Altre rimangono anonime. Sono le stesse che, stando al Calvario insieme con gli amici di Gesù, erano rimaste a guardare gli eventi della crocifissione e della morte di Gesù (23,49) ed avevano poi annotato il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù.

Non erano, però, rimaste affatto contente di quella sepoltura affrettata. Per questo, rientrate in casa avevano preparato aromi e oli profumati per una sepoltura più degna di colui che mai avrebbero smesso d'amare, ma la cui storia ritenevano ormai conclusa (cfr 23, 55-56). Gli amici, poi, erano scomparsi. Loro, al contrario, conclusa l'osservanza sabbatica e essendo finita la notte, tornarono sul luogo dove Giuseppe d'Arimatea aveva deposto il corpo di Gesù.

«Gli aromi che avevano preparato '». Questi profumi, però, non servivano più; erano diventati inutili! «Non è qui, è risorto» (v. 6). È quel che dissero loro, che cercavano tra i morti un Vivente, i due uomini apparsi in abiti sfolgoranti. Non è più tempo di lutto, non c'è più spazio per la paura. È venuto ormai il tempo di «ricordare» le parole di Gesù; è ormai il momento di annunciare la sua Risurrezione.

 

2. Comincia così, con queste donne, la storia della fede. All'inizio titubante e incerta poi sempre più chiara e ferma. Pietro ha l'intuizione di cercare un riscontro nella realtà, ma ci vuole ben altro per giungere alla fede. Per credere non basta l'incontro con delle reliquie. Occorre incontrare Cristo in persona. Occorre, anzi, che Egli si muova incontro e che gli si apra il cuore, la mente, la vita. Questo che fu vero per Pietro e gli altri Apostoli, che fu necessario alle donne è necessario anche a noi. Occorre che il Risorto fissi il luogo per l'incontro.

Dov'è il luogo dell'incontro? È la memoria! Sotto il profilo religioso, nella Bibbia il «ricordare» è un modo per conservare la relazione con Dio. La «dimenticanza» è, al contrario, l'interruzione del rapporto con Dio. Per questo i due personaggi luminosi dicono alle donne: «Ricordatevi come vi parlò».«Ed esse si ricordarono delle sue parole», riferisce l'evangelista. Avere memoria è pure il comando di Gesù nell'ultima Cena; fare ricordare, poi, è l'opera dello Spirito: «vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto» è stata la promessa di Gesù (cfr (Gv 14,26). Ricordare è, dunque, obbedienza a Gesù; è docilità allo Spirito.

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