Omelia nell’anniversario della Dedicazione della Cattedrale

09-01-2004

OMELIA

nell'anniversario della Dedicazione della Cattedrale

La Chiesa di Oria celebra oggi il giorno della dedicazione della sua Cattedrale, di questa che, secondo la tradizione storica, è la terza, dopo quella legata al nome del beato vescovo Teodosio e l'altra romanica, sul cui perimetro il vescovo Castrense Scaja cominciò a riedificare l'attuale edificio, portato a termine durante l'episcopato del vescovo Francesco Antonio de Los Rejes. La data del 9 gennaio è più da vicino legata alla dedicazione dell'altare maggiore cui procedette il vescovo Armando Franco, di cara memoria, il quale, come gli altri suoi predecessori, ebbe a cuore il decoro e la bellezza di questo Tempio. Unico, tuttavia, benché nel materiale mutamento, è il mistero racchiuso nel segno della Cattedrale, che il Papa nella recente sua esort. apost. Pastores Gregis ha indicato quale punto focale del ministero di santificazione proprio del Vescovo, come chiesa madre e centro di convergenza della Chiesa diocesana. Il suo nome di 'Cattedrale', lo ricordavo io stesso nella celebrazione eucaristica dello scorso 10 ottobre, deriva dalla Cattedra su cui il Vescovo si asside e da cui ' come avverte sempre lo stesso Giovanni Paolo II ' egli si mostra di fronte all'assemblea dei fedeli come chi presiede in loco Dei Patris (ossia quale segno sacramentale dell'autorità del Padre celeste) sicché proprio la presenza di questa Cattedra 'fa della chiesa cattedrale il centro spaziale e spirituale di unità e di comunione per il presbiterio diocesano e per tutto il Popolo santo di Dio' (n. 34).

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