Seguendo una brocca d’acqua. Omelia ad competentes, 22 febbraio 2015

22-02-2015
Seguendo una brocca d’acqua
Omelia ad competentes 2015

1. Fin dai primi secoli l’organizzazione della Quaresima nella Chiesa ha avuto un orientamento battesimale. In particolare, tra quanti nella comunità avevano accolto il Vangelo e chiesto di essere introdotti come catecumeni nella vita di fede, all’inizio di questo tempo erano scelti quelli che nella notte di Pasqua avrebbero realizzato il loro pieno inserimento nel mistero di Cristo e nella vita della Chiesa. Fra questi, oggi ci siete voi, carissimi sorelle e fratelli catecumeni, per i quale celebriamo il rito della elezione.

Anche per quanti siamo già stati battezzati, però, la Quaresima è il tempo adatto per un rinnovato incontro col Signore e per una partecipazione più consapevole alla vita della Chiesa. Per tutti, insomma, la Quaresima è «tempo favorevole per la nostra salvezza». Accogliamo, allora, l’appello di Gesù: «convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15).
Nella prospettiva battesimale possiamo leggere pure il richiamo al diluvio universale, presente nella prima e nella seconda Lettura di questa Domenica. La preghiera di benedizione dell’acqua battesimale, che sentirete ripetere nella Veglia Pasquale, vi fa cenno con queste parole: «nel diluvio hai prefigurato il Battesimo perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova».
È un richiamo che sant’Agostino domandava d’introdurre sempre nella catechesi battesimale: «tramite il segno del diluvio, dal quale i giusti sono stati salvati per mezzo del legno, era preannunciata la Chiesa futura, che Cristo, suo Re e Dio, con il mistero della sua croce, riparò dai flutti travolgenti di questo mondo» (De catech. rudibus 19, 32: PL 40, 334).

2. Voglio farlo anch’io e perciò vi domando di riflettere insieme su alcune parole ascoltate dalla seconda Lettura: «Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo» (1Pt 3,21). Al riguardo desidero evidenziare tre aspetti.
Il primo riguarda il contrasto fra realtà esteriore e vita interiore. L’Apostolo dice che il Battesimo opera non al livello del corpo, ma del cuore. È dall’intimo che tutto acquista significato e valore. «Non quello che entra nella bocca rende impuro luomo», dice Gesù, «ma quello che esce dalla bocca perché proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi …» (cfr Mt 15, 11.18-19).

 

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