Un balsamo per molte ferite. Omelia nella messa crismale, 24 marzo 2016

24-03-2016
1.La Messa Crismale di questo 2016 ha come sua cornice spirituale l’Anno Santo della Misericordia. Anche il racconto evangelico ha rievocato l’annuncio di un anno di grazia del Signoreche, però, era rimasto come un sogno irrealizzato di Dio. A Nazaret, Gesù inaspettatamente dice che no; dice che quel «giubileo» ha finalmente una forma ed è quella della misericordia. Lascia, infatti, fuori testo la minaccia della vendetta di Dio e blocca la profezia di Isaia sulla grazia (cfrIs 61,2).
Cosa vuol dirci Gesù? Che in Dio non c’è un freddo e anonimo equilibrio tra giustizia e misericordia. Egli, infatti, freme di commozione per la nostra miseria e arde di sdegno per il nostro peccato. Quando, però, viene a visitarci lo fa nella misericordia, come un sole che sorge (per viscera misericordiae Dei nostri, in quibusvisitabit nos oriens ex alto:Lc 1,78). Una tradizione ebraica dice che «Dio siede in tribunale a giudicare il mondo, ma non appena s’accorge che il mondo va punito per la sua malvagità, si alza dal trono della giustizia e va a sedersi su quello della misericordia» (Talmud Babilonese, AvodahZarah, 3b).
Se, nonostante il nostro peccatoe la nostra miseria, noi continuiamo a vivere è in forza di questa misericordia.Nelle storie dei padri del deserto si narra di un soldato che domandò a un Anziano se Dio concede il perdono ai peccatori. Gli rispose: «Dimmi, carissimo, se il tuo mantello è strappato lo getti via?». E il soldato: «No, lo rammendo e continuo a usarlo». Gli disse allora l’anziano: «Se tu ti prendi cura del tuo mantello, Dio non sarà misericordioso verso di te che sei la sua immagine?» (ApophtegmataPatrum: PG 65,301D-304A).
 
2. Nei giorni scorsi una colletta quaresimale ci ha fatto pregare così: Ecclesiamtuam, Domine, miseratio continuata mundet et muniat, «con la tua continua misericordia, Signore, purifica e rafforza la tua Chiesa» (Lunedì III settimana).Riflettiamo. Miseratio continuatavuol dire che lamisericordia di Dio è un’intenzione messa in atto;un’azione incessante che si manifesta in opere misericordiose. La prima di esse è un’opera di purificazione perché, come dice il profeta Malachia, l’apparire di Dio «è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai» (3, 2).
 

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