Un Dio imitabile

Omelia nella Messa Crismale 2019
18-04-2019
  1. È chiamata «Messa crismale», questa che stiamo celebrando ed è fra le più solenni nella Liturgia della Chiesa cattolica. È chiamata così in rapporto al Signore Gesù, l’Unto (Cristo) per eccellenza, la cui unzione fluisce sul suo Corpo che è la Chiesa, ossia su tutti noi. È chiamata così anche in riferimento agli Olii, che saranno benedetti durante la sua celebrazione; in particolare al Crisma, ch’è un olio misto ad essenze di profumo. Quest’anno, la mirra. Nell’Antico Testamento il significato principale di questa miscela è legato alla sua fragranza sicché un Salmo canta: «Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. Di mirra, aloe e cassia profumano tutte le tue vesti» (45,8-9). Il Nuovo Testamento, però, valorizza l’altro suo aspetto, quello legato alla funzione di mitigare il dolore. Così, nella versione di Marco (cf. 15, 23), troviamo la mirra mescolata al vino e offerta a Gesù prima che lo si crocifiggesse; egli, però, rifiutò quella bevanda narcotizzante, volendo giungere alla morte con piena consapevolezza e assumendo in tutto il dolore dell’uomo. Il nostro dolore. Contempleremo domani, Venerdì Santo, questo mistero di salvezza: per le sue piaghe noi siamo stati guariti! (Is 53,5). In questa medesima prospettiva ho scelto di collocare oggi la mia riflessione sulla Parola del Signore.

In questa celebrazione, così unica e significativa specialmente per noi sacerdoti, saranno benedetti gli Olii e sarà consacrato il Crisma profumato. L’olio è un elemento ben conosciuto ed è, anzi, il condimento mediterraneo per eccellenza. L’olio, però, è utile anche per altro. C’è un bel libro del p. Pier Giordano Cabra intitolato Piante e fiori nella Bibbia, dove si fa parlare un albero di ulivo: «La mia presenza, secondo la Bibbia, contribuisce a fare del paese di Canaan una terra di sogno […]; l’olio che produco “onora dèi e uomini e consacra sacerdoti, re e profeti. Lo stesso olio lenisce le ferite, rinvigorisce le membra, lubrifica gli attriti, profuma i corpi…» (Queriniana, Brescia 2017, 35-36).