Una vocazione che cresce come missione

Omelia nella festa della Visitazione della B.V. Maria 80° anniversario del transito del venerabile Massimo Rinaldi - Rieti, Cattedrale Basilica di Santa Maria
31-05-2021

È davvero provvidenziale che l’80 anniversario del transito del venerabile Massimo Rinaldi, missionario e poi vescovo in questa Santa Chiesa di Rieti, coincida con la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria. Il racconto evangelico ce ne ha lasciato una descrizione bellissima. Dopo avere detto il suo Si a Dio, Maria imita il Diletto del Cantico, che salta per i monti e balza sulle colline; cammina leggera, anche se il suo ventre è già gonfio per la presenza umana di un figlio, che eternamente è il Figlio di Dio. Lo Spirito, infatti, l’aveva resa Madre del suo Signore, come riconoscerà la sua parente Elisabetta ed anche costei il vangelo ce l’indica «colmata di Spirito Santo». Questo ci fa capire che siamo dinnanzi alla «prima pentecoste : come quel mistero, anche questo è ricco di gioia ed è esultante per il sobbalzo del Battista nel grembo della mamma.

Nel saluto di Elisabetta e, ancor più, nel Magnificat di Maria si verifica in anticipo anche il miracolo delle lingue. Nella persona di queste due donne, che s’incontrano nella lode c’è già il mistero della Chiesa che «in tutte le lingue si esprime e tutte le lingue nell’amore comprende» (Ad gentes, n. 4).

Potremo a questo punto domandarci: perché Maria va da Elisabetta? Certo, per constatare il segno offertole dall’angelo: «Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile» (Lc 1,36); ma ci va soprattutto per comunicare l’evento salvifico di cui è stata fatta oggetto: «ha guardato l’umiltà della sua serva», dice e tutto il suo cantico è un elenco delle opere del Signore che non agisce soltanto in lei, ma per tutti noi e questo lo fa ancora oggi e poi sempre.