Giornate intense quelle della Visita pastorale conclusa da monsignor Marcello Semeraro nella Parrocchia di San Pietro Apostolo di Albano, segnate dall'incontro con i diversi membri della comunità parrocchiale, iniziate con l'Adorazione eucaristica e culminate con la Messa solenne.

Mercoledì sera, in una chiesa piena, il vescovo inizia la sua visita condividendo con l'intera comunità un momento centrale all'interno della vita parrocchiale: l'Adorazione eucaristica. «L'Eucarestia, attraverso il segno del pane e del vino – spiega Sua Eccellenza – ci richiama alla passione e alla morte di Gesù». Poi si sofferma sul primo dei sacramenti, il Battesimo, che è come la porta nella vita cristiana, mentre l'Eucarestia, come diceva già San Tommaso, è il Sacramento dei sacramenti, dove si completano tutti gli altri.

Venerdì 20 il vescovo si reca in visita dai volontari della Caritas parrocchiale. La serata passa tra i locali di via Rossini, punto di raccolta sia del vestiario che dei viveri che settimanalmente i volontari distribuiscono ai più bisognosi, senza trascurare il sostegno morale e psicologico, garantito da un Centro di ascolto per le famiglie disagiate e un Centro di ascolto per l'avviamento al lavoro. Subito accanto c'è la stanza dedicata all'oratorio della terza età. «Cosa si fa in quest'oratorio?», si chiede il vescovo. La risposta di una delle volontarie è illuminante: «Eccellenza, mentre i ragazzi giocano a pallone, noi qui giochiamo a tombola». Il vescovo sorride.

La liturgia genera alla fede
Il sabato sera è dedicato all'incontro con il Cpp ed il Cpae, ai cui membri è stato chiesto di redigere una relazione sulle diverse attività parrocchiali, riprendendo le domande poste dal questionario. La questione, nelle parole scritte dal vescovo, è una ed è centrale: le diverse azioni pastorali hanno «conservato la loro intrinseca forza generativa alla fede ed educativa alla fede? Il grande “SÌ” è la risposta unanime della comunità. Forza generativa della fede è poi la Liturgia stessa, improntata alla semplicità, ad un linguaggio diretto ed incisivo da parte dei sacerdoti; spazi d'iniziazione alla fede sono i sacramenti e la preparazione ad essi dedicata, con particolare cura alla scansione del tempo liturgico, e con il fine preciso di costituire un percorso che leghi i tre sacramenti principali come un unico processo formativo. Sul fronte della Catechesi giovanile, dove si concentrano le maggiori preoccupazioni. Il distacco tra i giovanissimi e i giovani "già adulti", inseriti all'interno della vita parrocchiale, è il nodo su cui bisogna lavorare di più, incrementando le attività a loro dedicate come il volontariato presso case di riposo, l'animazione del coro, i campi estivi, le raccolte viveri, il corso per fidanzati. Il vescovo ha spronato gli operatori a perseverare nella ricerca e nel coinvolgimento delle giovani generazioni, anche se questo significa uscire fuori e bussare ad ogni casa.

Rinnovarsi in Cristo
Prima di concludere la serata con un rinfresco, Sua Eccellenza trova lo spazio per ringraziare l'Opera della Chiesa di Madre Trinidad, a cui la Parrocchia di San Pietro Apostolo è affidata. Il vangelo della Messa domenicale ben si adatta al senso di tutta la Visita. «Io sono la via, la verità, la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Sono le parole dell'evangelista Giovanni che richiamano la figura del Buon Pastore. Il vescovo, come successore degli apostoli, quegli Apostoli che Gesù aveva inviato «due a due in ogni città e  luogo dove stava per recarsi», è il segno visibile dell'unità della Chiesa, e nella sua Visita, chiama tutti, sacerdoti e fedeli, al rinnovamento della propria coscienza per una nuova e più fervente attività apostolica. La conclusione è nel giardino davanti alla parrocchia, messo a disposizione dai carabinieri e sistemato durante i mesi invernali, è un altro dei luoghi di aggregazione per i bambini, ma anche per i più anziani. Sono proprio i bambini a salutare il vescovo con un lancio di palloncini colorati, prima di intonare l'inno dell'oratorio. Una giovane coppia testimonia al Pastore della Diocesi il proprio incontro con Cristo. Il vescovo saluta tutta la comunità, sottolineando l'armonia e la grande unità riscontrata in queste giornate, come un coro dove «non c'è nessuno che stoni, ma si può fare ancora meglio».

(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 32)