La Parrocchia di San Pancrazio Martire in Albano, la parrocchia della Cattedrale, ha vissuto l'esperienza della Visita pastorale dal 17 al 20 febbraio. È la prima parrocchia che il vescovo visita. Il cammino dunque è appena iniziato nelle sue tappe vicariali ed anche parrocchiali.

Provo a raccontare il vissuto della Visita dicendo anzitutto che tutti in comunità abbiamo avvertito la serietà dell'evento ed anche la bellezza e la fecondità di incontri attesi, preparati e vissuti con vera partecipazione, facendoci scoprire uniti attorno e dentro questa più ampia famiglia che appunto è la parrocchia.

Il questionario pastorale
Una volta ricevuto il questionario pastorale è stata mia premura convocare gli organismi di partecipazione della comunità, il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio parrocchiale per gli affari economici, e offrire a ciascun membro il questionario per una prima analisi personale, ma anche fatta per gruppi.

Il pomeriggio della domenica 6 febbraio si sono incontrati gli operatori pastorali insieme al parroco e al vicario parrocchiale. Don Gianluca Vigorelli ci ha introdotto nel lavoro di analisi e poi di risposta al questionario con una breve lectio sull'icona biblica individuata dal vescovo per la sua Visita pastorale alla Diocesi. Il lavoro si è protratto per quasi 4 ore. Alla fine eravamo stanchi, ma soddisfatti: forse come non mai ci siamo inoltrati lungo un intenso percorso che ci ha condotto dentro l'anima della nostra comunità.

Stimolati dalle proposte di indagine, abbiamo rilevato i punti di forza come anche le debolezze della nostra vita parrocchiale. Su molti punti si è manifestata una immediata convergenza di valutazione, su altri si è a volte aperto un confronto serrato approdando non tanto a vedute divergenti, quanto piuttosto a visioni diversificate che hanno permesso una sintesi che meglio riflette il volto reale della parrocchia e che già sembra suggerire piste di azione per l'immediato futuro. È stato bello notare nel confronto l'amore grande e sincero di tutti per la propria famiglia parrocchiale!

Venerdì 18 febbraio finalmente l'atteso incontro del Cpp col nostro vescovo e i convisitatori. Ho illustrato sinteticamente i dati emersi dal questionario. Il vescovo ci ha poi parlato, e preziose sono state le sue indicazioni che ci hanno confermato nell'Orientamento pastorale che vede nella famiglia e nei giovani i campi privilegiati dell'azione pastorale. Nello sforzo di darsi un volto missionario e in un clima di sinodalità e di pastorale integrata, la parrocchia deve saper dare il primato alla persona.

Due giorni di incontri fruttuosi
Sabato 19 è stato ricco di incontri. Nella mattinata il vescovo si è recato presso una cara anziana inferma, la quale lo ha accolto con grande gioia. Il pomeriggio è stata la volta dei catechisti e degli animatori dell'oratorio. Presso gli ambienti dedicati alle attività oratoriane concesse alla parrocchia dal seminario, i catechisti e gli animatori, con un nugolo di bambini e ragazzi e qualche famiglia, hanno accolto il vescovo festosamente, e hanno poi presentato il loro impegno, senza nascondere anche le difficoltà che incontrano nell'esercizio della loro ministerialità.

Intensa e bella la domenica 20 febbraio. Alle ore 10.30 il vescovo ha presieduto la Celebrazione eucaristica con un'assemblea veramente numerosa e ha poi incontrato le famiglie con i ragazzi della catechesi nel salone parrocchiale. Una famiglia e un giovane hanno posto delle domande al nostro Pastore, il quale con le sue risposte ha continuato ad offrirci preziose indicazioni per il cammino della comunità.

La Visita pastorale continua
Si è così celebrata e vissuta la Visita pastorale alla Parrocchia San Pancrazio, ma non si è conclusa! C'è già un appuntamento fissato dal vescovo stesso: il 18 febbraio 2012. Fra un anno, quando ci vedremo, non sappiamo se e quali frutti avremo maturato, ma sicuramente avremo compiuto ogni sforzo per camminare insieme, procedendo lungo quelle linee pastorali che sono emerse e che il vescovo meglio ci indicherà nella lettera che ci invierà.

(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 29)