Giovedì 24 febbraio alle ore 16.30 ha avuto inizio la Visita pastorale tanto attesa dalla comunità salesiana per un confronto con il vescovo dopo il rinnovo dei confratelli voluto dai superiori. Infatti, il primo incontro è stato con il nuovo parroco don Pietro Diletti e poi con i suoi collaboratori: don  Giorgio Bruni e don Adam Pasik, l'unico dei sacerdoti polacchi rimasto con l'incarico di  responsabile dell'oratorio e vicario parrocchiale. È seguito poi un colloquio del vescovo con il  direttore delle Ville Pontificie, Saverio Petrillo, e quindi con i collaboratori più stretti del parroco: il diacono Erminio Rossi, l'accolito Alessandro Marazzi, il ministro straordinario Mauro Ruggieri, Fabio Cristofari del Consiglio pastorale e responsabile del gruppo delle famiglie e Saverio Audino, responsabile del Consiglio per gli affari economici.

Il secondo giorno, venerdì 25, è stato il più impegnativo per il vescovo, in quanto la mattina alle ore 10.30 ha incontrato gli alunni della scuola elementare Paolo VI e ha dialogato con loro in modo  affabile e incisivo, ed ha fatto capire quanto la Chiesa voglia loro bene.

Un pomeriggio in oratorio
Il pomeriggio il vescovo lo ha trascorso tutto all'oratorio in mezzo ai ragazzi e ai genitori: alle ore 16.30 ha incontrato i catechisti delle prime Comunioni e delle Cresime ed ha loro espresso tutta la sua gratitudine per questo lavoro delicato e importante nella vigna del Signore ed ha sottolineato l’importanza della catechesi oggi per i ragazzi che non hanno più un forte sostegno nella famiglia.
Poi ai ragazzi radunati in mezzo al cortile per un momento di preghiera, ha rivolto la "buonasera", quella che per don Bosco era la buonanotte: un momento di preghiera ed un saluto. Quindi ha fatto la catechesi alle famiglie dei ragazzi che si stanno preparando al sacramento della Confermazione.

Dopo la cena con la comunità salesiana, alle ore 20.30 monsignor Semeraro ha incontrato insieme il Consiglio parrocchiale e quello per gli affari economici. L'incontro è stato esaltante e costruttivo e i consiglieri sono rimasti molto felici perché hanno potuto esprimere i loro problemi e avanzare le loro proposte. Anche il vescovo ha apprezzato questo incontro ed ha  messo in luce la serietà  e la preparazione dei presenti.

Una folta comunità religiosa
Il 26 febbraio 2011, sabato e terzo giorno della Vista pastorale, il nostro Pastore ha incontrato le  rappresentanti di tutti gli istituti di suore presenti nella Parrocchia (circa 14 comunità tra religiosi e movimenti): erano più di una cinquantina. A loro ha espresso la sua gratitudine per il loro lavoro spesso nascosto ma importante nella Chiesa locale e ha presentato una sintesi delle sue lettere pastorali e il significato più profondo della Visita pastorale.

L'Eucarestia domenicale a conclusione della visita pastorale
Al termine dell'incontro il vescovo ha celebrato in parrocchia la Santa Messa vespertina. Domenica 27 febbraio 2011, quarto e ultimo giorno della Visita pastorale: alle ore 10.00 il vescovo ha presieduto la celebrazione della Santa Messa dei ragazzi, concelebrante il parroco don Pietro Diletti e presenti Erminio Rossi, Alessandro Marazzi e Mauro Ruggieri. Il coro dell’oratorio di Castel Gandolfo, ha animato il canto della liturgia.

Al suo arrivo il Parroco ha accolto il vescovo all'ingresso della chiesa con le parole: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» e quindi ha rivolto il saluto di accoglienza. Ha quindi avuto inizio la solenne liturgia che si è svolta in un clima raccolto ed al tempo stesso gioioso e  partecipato. Nel corso della sua omelia, il vescovo ha approfondito il senso delle letture  domenicali. Al termine della Santa Messa ha salutato nella sacrestia della chiesa i ministranti, le ostiarie, il coro e gli animatori liturgici. Con spirito e carità pastorale ha, inoltre, sottolineato agli animatori liturgici come fare in modo che la liturgia possa essere sempre più dignitosa e vissuta in profondità, segno dell'importanza che le celebrazioni rivestono per raggiungere e coinvolgere tutto il popolo di Dio.

(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 30)