La Visita pastorale si è svolta nella Parrocchia di Sant'Antonio di Padova dal 27-29 maggio e il 6 giugno. ll vescovo, Marcello Semeraro, ha incontrato i Consigli (pastorale e per gli affari economici) venerdì 27 maggio. Io, padre Gilberto Amortegui, in qualità di parroco con una breve introduzione ho presentato i membri dei Consigli e illustrato il lavoro svolto sul Questionario pastorale, uno strumento validissimo per confrontarsi e riflettere sui problemi, le risorse, le sfide, le scelte e le priorità pastorali. Un lavoro che ha portato una visione unitaria e condivisa della situazione reale e ha permesso a tutti di lavorare in armonia.

Prendendo la parola il Pastore della Diocesi, ha voluto sottolineare che il bene più grande che si può fare e dare all’umanità è il Signore Gesù. Un bene, anzi, il bene che diventa espressione della carità pastorale.

Sabato 28, Sua Eccellenza, ha visitato una piccola casa di riposo, dove ha celebrato la Messa, e nel pomeriggio ha incontrato i gruppi attivi in parrocchia: l'oratorio, i giovani, le famiglie, la Caritas e il gruppo del Rinnovamento nello Spirito. Domenica 29 c'è stata la Celebrazione nella chiesa parrocchiale, dove il vescovo ha incontrato la comunità che ogni domenica si riunisce attorno al suo Signore.

Lunedì 6 giugno, monsignor Semeraro, ha visitato la scuola dell’infanzia e primaria. In realtà questo incontro era stato fissato per venerdì 27 maggio in mattinata. Per varie ragioni non è stato possibile e temevamo che tale appuntamento non sarebbe stato più possibile inserirlo nell'ambito della Visita pastorale. Ma la nostra proposta di far slittare l’incontro al 6 giugno è stata ben accolta dal vescovo. A seguito di una breve visita al plesso, i bambini aspettavano ansiosi nella palestra di incontrare monsignor Semeraro, accolto con uno striscione di benvenuto realizzato dalla classe 5a in mezzo a fiori di cartoncino colorato e un applauso. La presenza amorevole del vescovo e la curiosità dei bambini hanno fatto sì che l'incontro diventasse un momento gioioso, in cui i bambini con serenità e semplicità hanno illustrato la realtà della scuola. Infine, Marcello Semeraro, si è raccomandato di portare i suoi saluti ai genitori.

Tutto sommato, pensiamo di aver preparato accuratamente la Visita, pregando insieme, incontrandoci e confrontandoci tra noi per elaborare un'analisi veritiera della nostra realtà parrocchiale. È stato un delicato lavoro di discernimento che abbiamo cercato di realizzare alla luce dello Spirito. Ci siamo così resi conto dell'opera che lo Spirito sta compiendo tra noi e in noi e abbiamo reso grazie al Signore per i frutti che ci dona di vedere: un oratorio frequentato da un bel gruppo assiduo di bambini e ragazzi, un gruppo giovani che si riunisce settimanalmente per cercare il Signore; un gruppo Caritas che è capace di dare risposte concrete a tante situazioni di bisogno; la partecipazione assidua ai sacramenti di un buon numero di fedeli; i gruppi di catechesi in preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima; i tempi di adorazione frequentati da un bel numero di fedeli.

Certo, c'è ancora molto da fare: tanti nostri parrocchiani non frequentano le celebrazioni e non sono coinvolti nella vita della comunità se non occasionalmente. Sono le pecorelle che il Signore cerca e vuole riunire alle altre. Lui ci dà l'amore e la sollecitudine necessarie per cercarle. Infatti, la nostra azione pastorale è rivolta a questo scopo che abbiamo ritenuto primario: allargare e aggregare la comunità.

Per questo, da quando sono in questa Parrocchia, non cesso di invocare una nuova Pentecoste per me e i miei parrocchiani. Per grazia del Signore io e i miei collaboratori operiamo in armonia di intenti: voglia il Signore della gloria aprire i cuori e le menti perché diveniamo un solo gregge sotto un solo pastore.

La presenza del vescovo in mezzo a noi è stata una benedizione. Semeraro ha ascoltato con interesse i vari interventi, ci ha incoraggiato e ci ha indicato degli obiettivi: lo abbiamo sentito un padre che viene a sostenere i suoi figli, apprezza il lavoro svolto e nello stesso tempo li spinge più avanti, verso i traguardi che possono raggiungere. Ci ha dato speranza. Ho visto gioia e soddisfazione nel volto di tutti. È stata per noi una esperienza di comunione e di corresponsabilità forte di cui ringrazio davvero il Signore.

(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 33)