«La nostra comunità parrocchiale si appresta a vivere un momento di grazia con la visita del suo pastore. Egli viene nel nome del Signore desiderando comunicarci doni spirituali per fortificarci nella fede e rafforzarci nei vincoli dell’unità e della concordia». Con queste parole, padre Francesco Trani, parroco nella chiesa dei Santi Pio e Antonio di Anzio ha annunciato la Visita pastorale di monsignor Marcello Semeraro svoltasi dal 6 all’8 dicembre.
Riconoscere Cristo nell’incontro con l’altro
Le aspettative di grazia si sono realizzate in pieno visto che la comunità parrocchiale ha vissuto i vari momenti della visita con la consapevolezza di essere parte integrante di un avvenimento fondamentale della vita della Parrocchia. «Il Signore è luce – ha detto monsignor Semeraro durante la Celebrazione eucaristica di apertura, davanti alle autorità militari e cittadine in occasione della memoria di santa Barbara – con la presenza di Gesù è possibile che nascano uomini e donne nuovi che abbiano dentro quel progetto che è il desiderio di Dio». Tante sono state le occasioni in cui il vescovo ha esortato la comunità cristiana di Anzio centro, come durante l’incontro con gli alunni, insegnanti e genitori del Pontificio Istituto delle Maestre Pie Filippini. «Il Signore ci viene incontro in tante maniere – ha detto il vescovo – perché ciascuno di noi, incontrando l’altro, vive l’incontro con Gesù, che è stato bambino nascendo da Maria. I bambini sono una ricchezza che deve essere coltivata con amore e passione, come fanno le Maestre Pie insieme alle loro collaboratrici».
L’incontro con gli anziani del centro sociale
Altro momento ricco di intensità è stato l’incontro con gli anziani del centro sociale Renato Salvini. Qui il vescovo è stato accolto festosamente perché desiderato e atteso. Il presidente del centro, Edilio Marozzini, davanti ad alcune centinaia di iscritti, ha sottolineato la gioia e l’onore di avere in visita il pastore della Chiesa di Albano. Durante l’incontro è stato espresso il desiderio di incontrare il Santo Padre. Monsignor Semeraro, con fare paterno e amorevole, si è soffermato a salutare tutti i convenuti chiedendo a sua volta di essere iscritto al centro essendo lui “in età” per farne parte. «Siete segno di speranza – ha detto il vescovo ai presenti – e siete divenuti sostegno. In questo periodo di crisi, la vostra collaborazione è fondamentale, come pure è legittimo il vostro desiderio di vivere appieno la vostra vita».
La pastorale parrocchiale e l’attenzione al territorio
Il vescovo Marcello si è poi incontrato con tutte le associazioni e movimenti presenti in comunità, «la pastorale è l’arte delle arti, come dice papa Gregorio Magno - ha esordito - e questa arte deve essere espressa nel migliore dei modi. Le parrocchie non sono contenitori e neanche un mercato, ma comunità vive che devono uscire dal guscio della Parrocchia per incontrarsi con le altre comunità per sperimentare esperienze di evangelizzazione». In serata, si è svolto l’incontro con i componenti del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio degli affari economici, mentre il sabato pomeriggio monsignor Semeraro ha voluto incontrare tutti i bambini e ragazzi dei gruppi di catechesi insieme ai loro genitori e agli scout presenti in Parrocchia. «Incontrarsi è bellissimo – le prime parole del vescovo – parlare e parlarsi è fondamentale nelle relazioni. Il Signore continuamente ci parla e anzi con la venuta di Gesù ci ha dato l’ultima Parola, Gesù stesso, con la sua vita e le sue azioni di grazia redentrice».
Il vescovo visita i malati
Momento centrale della Visita pastorale, è stato l’incontro con alcuni ammalati della Parrocchia e la visita presso i reparti di cura dell’ospedale Villa Albani. Alla gioia di incontrare il vescovo da parte degli ammalati, monsignor Marcello ha risposto con sollecitudine assicurando loro nelle sue preghiere e benedicendoli.
Comunità missionaria seguendo l’esempio di Maria
Durante la celebrazione dell’Eucaristia nella solennità dell’Immacolata concezione di Maria, che ha chiuso la Visita, il vescovo ha pregato insieme a tutta la comunità, spronandola a essere, come Maria, Stella del Mattino, ovvero segno di speranza, nella missionarietà. Al termine dell’assemblea liturgica, il parroco, padre Francesco ha donato al vescovo un’icona mariana.
(Tratto da Millestrade, anno 6 n. 57)