Natività di Maria Santissima, Vallelata

La Solenne Celebrazione Eucaristica di domenica 22 aprile 2012 ha terminato questo tempo di grazia nella Parrocchia della Natività di Maria Santissima in Vallelata, che ha accolto con gratitudine la Visita Pastorale di Sua Eccellenza mons. Marcello Semeraro.
Per quanti s’interrogassero sui motivi di questi quattro giorni ricchi d’incontri non c’era bisogno di andare poi molto lontano. Infatti, la verità è sempre stata sotto i nostri occhi: ogni domenica che abbiamo recitato la preghiera del vescovo per la Visita pastorale egli ci incitava a conoscere il prossimo. La Visita pastorale di Mons. Semeraro è stata un’esperienza particolarmente significativa, occasione di uno scambio spontaneo sul cammino pastorale della nostra comunità. Il vescovo ha avuto l’opportunità di incontrare e conoscere le diverse realtà della nostra famiglia parrocchiale, dialogando con i bambini e con gli adulti, con i giovani e con i catechisti, con i genitori, con i membri del CPP e del CPAE.
Il Consiglio pastorale e il Consiglio affari economici
Proprio con questi ha avuto inizio il cammino di Visita pastorale. Dopo la trattazione degli argomenti del questionario pastorale, Sua Eccellenza ha posto l’accento sulla consapevolezza che ogni membro deve avere rispetto al proprio ruolo e sull’importanza della collaborazione tra parrocchiani e Parroco. Per ottimizzare il nostro lavoro il Vescovo manderà molto presto tra di noi dei suoi collaboratori.
Le visite e gli incontri
Particolarmente toccanti sono state le visite di venerdì presso la casa di riposo San Michele Hospital e nelle abitazioni di due nostri parrocchiani, durante le quali mons. Semeraro ha avvicinato anziani e persone segnate dalla sofferenza e dal dolore, donando ad ognuno di loro un gesto di pace e una parola di conforto e di speranza. Nei successivi incontri, rivolgendosi ai nostri giovani, il vescovo ha esortato la comunità a “non mancare di visitare” regalando un momento di gioia per aiutare i più bisognosi a uscire dalla solitudine. “Rispetta tuo padre”, con queste toccanti parole ha spiegato ai ragazzi che c’è sempre bisogno di valori veri quali la famiglia e l’amicizia. È necessario per noi “coltivare delle relazioni vere”: questo è stato il consiglio paterno che il Vescovo Marcello ha voluto rivolgere ai giovani e li ha esortati a riconoscere l’incontro con Dio nei sacramenti, nei luoghi e nei fratelli, specialmente quelli “poveri e malati nel cuore e nel corpo”. I ragazzi hanno ascoltato attentamente i consigli del vescovo e al termine dell’incontro hanno esternato delle loro personali riflessioni. La mattinata del sabato è stata dedicata all’incontro con i bambini presso i campi parrocchiali con la Asd “La Pelota” e alla vista della Chiesetta. Il pomeriggio, invece, all’incontro in palestra con i bambini che frequentano il catechismo per ricevere la prima comunione e quelli del dopo comunione. La presenza dei bambini ha suscitato molta ilarità nel Vescovo, accolto con il brano “Gesù è qui” che per l’occasione è cantato da tutti non solo in parole, ma anche col linguaggio dei gesti. Rimasto colpito dalla presenza di questa mamma che dialogava con il figlio attraverso il linguaggio dei gesti, ha auspicato che lei facesse parte di un gruppo parrocchiale quale la Caritas. Dopo le sue parole d’affetto, i bambini gli hanno rivolto molte domande e, al termine dell’incontro, gli hanno donato un salvadanaio, contenente le loro offerte per sostenere la iniziativa missionaria a Makeni, in Sierra Leone.
Preghiera, dialogo e condivisione
La Parrocchia della Natività di Maria Santissima, che proprio in questo anno compie il venticinquesimo anniversario della sua nascita (Giubileo d’argento), ha accolto la Vista pastorale di Sua Eccellenza Mons. Marcello Semeraro come un segno divino manifestato in diverse forme: con la preghiera, con il dialogo, con la condivisione di momenti di sofferenza e di gioia. In ogni occasione Sua Eccellenza ha saputo, con esempi concreti, raccontarci la fede e lasciare uno spunto di riflessone vera. La verità di un volto è nel rispetto dei fratelli che Gesù insegna da secoli.
Tratto da Millestrade, anno 5 n. 41)