San Pietro in Formis, Campoverde

Dal 23 al 25 marzo nella Parrocchia di San Pietro in Formis si è svolta la Visita pastorale del nostro vescovo Marcello, accompagnato dai convisitatori responsabili dei vari uffici diocesani: ultima visita nel Vicariato di Aprilia prima della pausa pasquale. L’intera comunità parrocchiale è stata coinvolta nella preparazione alla Visita pastorale, in primo luogo con la preghiera comunitaria, mentre gli operatori pastorali, in assenza del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio parrocchiale affari economici, sono stati invitati a relazionare al vescovo e ai convisitatori il lavoro svolto nell’elaborazione del questionario pastorale e del questionario giuridico-amministrativo. Il primo incontro è stato riservato con gli ammalati della comunità parrocchiale, con la Visita di monsignor Semeraro presso due famiglie dove la malattia è presente in tutta la sua crudezza, ma dove è presente anche la fede che invita a donare al Signore tutta la sofferenza. In serata invece ha avuto luogo nella sala parrocchiale un altro incontro del vescovo con tutti gli operatori pastorali, in un clima di comunione, di reciproco ascolto e di confronto.
Trasformare le difficoltà in opportunità
Il vescovo, partendo dalle varie relazioni sulla vita parrocchiale e prendendo atto delle difficoltà dovute a ragioni storiche (la parrocchia solo negli anni ’90 è stata inglobata nella Diocesi di Albano dopo essere transitata nelle diocesi di Velletri e Latina) e geografiche (l’estensione del territorio), ha invitato la comunità a trasformare le difficoltà in opportunità e ha chiaramente indicato il cammino da intraprendere da qui in avanti, nella costruzione della comunità basata sull’annuncio, sulla trasmissione della fede, sulla liturgia e sulla carità. Questo per innescare un processo dinamico per sua natura missionario e di evangelizzazione, che renda la parrocchia un centro d’irradiazione. Inoltre, ha sottolineato la fondamentale importanza della formazione degli operatori pastorali chiamati nei vari ambiti della parrocchia ad essere corresponsabili con il parroco dell’azione pastorale.
Accogliere le domande di fede
Altro momento coinvolgente è stato l’incontro tra il nostro vescovo e i bambini e i ragazzi della prima comunione, della Cresima, dell’oratorio e gli scout che, attraverso le loro domande inerenti il loro cammino formativo, hanno manifestato il desiderio di maturazione e di ricerca della fede, e di incontro nella comunità ecclesiale con Gesù, ma anche le difficoltà che la vita attuale pone attraverso il condizionamento e l’influenza non sempre positivi che i nuovi mezzi di comunicazione e i social network pongono in essere. Successivamente, il vescovo ha condiviso alcune indicazioni di carattere pedagogico e formativo con le numerose famiglie della comunità al centro delle attenzioni del progetto pastorale della Diocesi e della Parrocchia.
Essere in sintonia con tutte le realtà diocesane
Momento conclusivo della Visita è stato, il 25 marzo, il Rito di accoglienza e la celebrazione dell’Eucaristia animata dai vari gruppi parrocchiali con la nutrita partecipazione di tutte le comunità presenti nel territorio della parrocchia. Il saluto del parroco, padre Daniele Cicirella, richiamando una frase di sant’Agostino «con voi sono cristiano, per voi sono vescovo» ha sottolineato la paternità e la premura pastorale del vescovo durante lo svolgimento della Visita e l’incoraggiamento e il sostegno che ha dato nel proseguire il cammino intrapreso, in sintonia con il progetto pastorale diocesano e in stretta collaborazione con tutte le parrocchie del Vicariato di Aprilia. Nell’omelia monsignor Semeraro ha aiutato la comunità a riflettere sulla liturgia della Parola della V Domenica di Quaresima, introducendo alle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua. Al termine della celebrazione dell’Eucaristia il parroco ha voluto donare al vescovo in ricordo della Visita pastorale a Campoverde una immagine dipinta su un quadro in cotto della facciata storica della Chiesa più antica di Aprilia, nel XVI sec. appartenuta giuridicamente ai canonici della Basilica di San Pietro in Roma.

(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 40)