Con molta emozione, ansia e agitazione, la comunità parrocchiale ha accolto il vescovo, Marcello Semeraro, nella sua Visita pastorale, che si è svolta dal 12 al 15 aprile: subito dopo la Pasqua di Resurrezione del Signore Gesù. Inizialmente un senso di agitazione e inadeguatezza ha coinvolto un po’ tutti: il parroco, padre Octaviano Cunha aveva da poco preso possesso della Parrocchia, il Consiglio pastorale parrocchiale doveva essere ricostituito, ed erano davvero in pochi ad essere vicini alle attività parrocchiali, perché l’assenza di un parroco, nell’anno precedente, aveva fatto perdere la fiducia e la fede a molti parrocchiani. Tuttavia, con la grazia e la forza dello Spirito Santo, il sostegno e l’aiuto di don Alessandro Tordeschi, e soprattutto con l’unione dei cuori, tutti si sono adoperati per essere pronti per accogliere il vescovo, e la comunità si è riscoperta essere formata da fedeli e fratelli: una grande famiglia.
Una comunità in cammino
Nel primo giorno di visita, durante l’incontro con il Consiglio pastorale e il Consiglio degli affari economici, monsignor Semeraro – e i convisitatori – ha rivolto alla comunità parrocchiale parole di incoraggiamento. «Questa sera – ha detto il pastore – siamo in un momento di familiarità. Voi avete anche l’opportunità di aiutare il vescovo a conoscervi meglio, a conoscere meglio questa realtà: nel dialogo ci ascolteremo reciprocamente». L’incontro si è svolto in un clima accogliente, come un padre che entra nella sua casa, ha visto e sentito che i suoi figli avevano bisogno di essere rasserenati, accolti e sentiti amati. «Avete lavorato insieme, siete cresciuti insieme – ha aggiunto monsignor Semeraro – col desiderio di riprendersi e di superare le difficoltà. Se siete stati in grado di dare le risposte e confermate la vostra disponibilità a collaborare, allora questo per me è già un grande motivo di speranza. Sarebbe inutile una parrocchia che ospita tante attività, quasi come un emporio, se in quel loco dovesse mancare un gruppo, una piccola comunità». Con grande gioia, è stata anche accolta dalla comunità la notizia che le procedure burocratiche per la realizzazione di una nuova chiesa sono state portate a termine, e che nel giro di pochi mesi si potrà dare il via ai lavori all’edificio che ospiterà 400 fedeli.
Una comunità attenta agli ultimi
Venerdì 13 Aprile, con grande amore e disponibilità il vescovo ha fatto visita alle due case di riposo e ad alcuni ammalati della comunità parrocchiale, intrattenendo gli anziani e gli ammalati, come un amico e un fratello. Accolto dai familiari e dai responsabili delle strutture è stato accompagnato a fare conoscenza con ognuno di loro, intrattenendoli anche con aneddoti di esperienze personali vissute e servendo loro il rinfresco preparato per la sua visita. Le persone che lo hanno accompagnato a far visita agli ammalati presso le loro case insieme a padre Octaviano, hanno riconosciuto in lui il Signore Gesù, come si presentò ai discepoli sulla via di Emmaus.
La formazione impegno primario della comunità
Il giorno successivo, il Vescovo ha avuto modo di conoscere e incontrare anche i bambini e i ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti nella Parrocchia, una scelta che non rende facile il percorso di formazione, e proprio per questo fa vivere più intensamente la fede di ognuno, a partire dai bambini. In uno spirito di umiltà e gratitudine, i bambini hanno accolto monsignor Semeraro scrivendo dei piccoli pensieri, che messi tutti insieme hanno formato una sola grande preghiera di lode e ringraziamento al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Hanno espresso al vescovo il desiderio di unirsi in questa preghiera di lode: dopo aver attaccato a dei palloncini tutte le preghiere, gli hanno chiesto di farle volare in cielo alla fine dell’incontro e al vescovo è stata data in dono una piccola raccolta di disegni e immagini. La celebrazione conclusiva di domenica 15 Aprile è stata celebrata all’aperto, allestendo l’altare sotto un piccolo gazebo, e disponendo banchi e sedie di modo che tutti i fedeli che sono affluiti avessero la possibilità di seguire la celebrazione. Attraverso i messaggi di speranza e incoraggiamento, la comunità di Santa Maria della Speranza affida il suo volto di Chiesa bambina alla forza dello Spirito Santo, perché possa crescere nella nostra comunità il nome bello di Maria come donna della Speranza.
(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 41)