Beata Maria Vergine del Rosario, Ciampino

I giorni di permanenza del Vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, nella chiesa parrocchiale della Beata Maria Vergine del Rosario, a Ciampino – dal 14 al 17 giugno in occasione della Visita pastorale – sono stati una grazia particolare, che i fedeli hanno ricevuto insieme al proprio parroco, don Rosario Scaccia.
La comunità parrocchiale e le sfide del nostro tempo
Per la comunità è stato bello avere il proprio vescovo come una presenza attiva che vuole conoscere e incoraggiare i suoi figli ad una testimonianza di amore verso Dio e il prossimo in prima persona. Ha insegnato a guardare la nostra comunità parrocchiale come un soggetto agente che cerca di dare nel suo piccolo, con tutte le difficoltà del nostro tempo, una risposta alle provocazioni sociali. Educare a una vita buona del Vangelo – è una delle considerazioni emerse nel corso dei momenti vissuti insieme al vescovo – è una sfida quotidiana, in cui non ci si può permettere alcuna distrazione. Le famiglie hanno un compito assai importante nell’educare e formare i figli ai valori sociali e religiosi. I nostri bambini sono la speranza e la ragione della vita che Dio ha voluto donare alla comunità parrocchiale; l’accoglienza e l’amore per loro sono l’inizio di un cammino di fede che ha origine dal Battesimo e nella preparazione alla prima comunione e alla Cresima, scelta e vocazione fondamentale di ogni cristiano.
È stata l’occasione per ripercorrere gli ultimi anni di vita della Parrocchia, dall’arrivo del parroco, don Rosario – presente da quasi tre anni – che agli inizi non ha avuto vita facile, incontrando tante difficoltà: a partire dalla situazione economica, per poi arrivare ad abbattere mentalità vecchie e stereotipate. Tuttavia, con la Grazia di Dio e la conoscenza reciproca, la voglia di lavorare insieme e il comprendersi hanno permesso di cominciare ad affrontare la vita parrocchiale in modo nuovo e aperto. I fedeli hanno compreso di essere tutti responsabili della crescita di una nuova comunità parrocchiale, nonostante ci sia ancora molto da fare. La presenza del vescovo ha ricordato e fatto comprendere alla comunità di non essere sola e che i tempi sono maturi per attuare questa nuova chiesa missionaria.
Il vescovo incontra le diverse realtà parrocchiali
La Visita pastorale del vescovo Marcello, accompagnato dai convisitatori, è iniziata alle 19 del 14 giugno con gli incontri con i gruppi di rinnovamento nello Spirito, il gruppo degli scout, gli adulti in cammino per ricevere la Confermazione e la legio mariae: momenti interessanti e proficui di scambio di opinioni e incoraggiamento.
L’incontro con i costituendi Consigli pastorali – il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio pastorale affari economici – ha posto le basi per il lavoro dei due organismi, una volta che si saranno formati.
La mattina del giorno successivo, venerdì 15 giugno a partire dalle 10.30, è stata dedicata alla visita agli ammalati della comunità: anche in questo caso si è trattato di incontri di comunione e condivisione della sofferenza che hanno lasciato il segno.
Nella giornata di sabato, il vescovo ha celebrato il rito della Confermazione di adulti e adolescenti nel corso della santa Messa delle 11, mentre alle 17 ha incontrato nei locali dell’oratorio i catechisti delle prime comunioni e delle Cresima e il gruppo del coro parrocchiale.

Infine, domenica 17 giugno, la Visita pastorale nella Parrocchia Beata Maria Vergine del Rosario si è conclusa con la celebrazione della santa Messa delle 11. È stato bello vedere l’impegno – durante la preparazione e lo svolgimento della Visita del vescovo Marcello – di tutti: catechisti e collaboratori dell’ufficio tecnico, che si sono distinti per impegno e sacrificio e, guidati dal parroco, hanno contribuito a una immagine di Parrocchia più dignitosa e accogliente. «Importante – hanno commentato alcuni fedeli – è stato vedere il lavoro del parroco a fianco a noi, un uomo che sa amare il suo sacerdozio anche nei lavori manuali. Lo spirito con il quale stiamo camminando è nuovo, vogliamo crescere. Non ci basta più essere chiesa passiva adesso abbiamo compreso l’importanza di essere testimoni attivi della fede che abbiamo ricevuto. La presenza del vescovo ci ha dato quell’ulteriore slancio di rinnovamento nella pastorale e nell’educare ed educarci alla volontà di Dio».

(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 43)