Santissima Trinità, Marino

Attesa e preparata con cura dal parroco don Carmelo sin dai mesi precedenti all’appuntamento, giovedì 27 ottobre ha avuto finalmente inizio la Visita pastorale nella parrocchia della Santissima Trinità di Marino con l’adorazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Marcello Semeraro. Dopo la cerimonia, monsignor Semeraro ha fatto visita alle suore della Santa Famiglia di Bordeaux, rivolgendosi in particolare a quelle ammalate, in un clima accogliente, confidenziale e ricco di spiritualità.

Quest’incontro è avvenuto in coincidenza con l’anniversario della nascita (avvenuta nel 1793) del fondatore della Comunità, Pierre-Bienvenu Noailles.

Le famiglie straniere abbracciano il vescovo

A conclusione della prima giornata si è svolto uno degli incontri più attesi: quello con le famiglie cattoliche straniere. Il vescovo è stato piacevolmente colpito dalla partecipazione attenta e commossa delle famiglie, oltre che dalla grande affluenza. Monsignor Semeraro ha quindi donato a tutte le famiglie un Vangelo e l’incontro si è concluso con una richiesta delle famiglie albanesi: poter celebrare l’Eucaristia nella loro lingua in occasione del Santo Natale.

All’ospedale per incontrare i malati

La mattina di venerdì 28 ottobre il vescovo, insieme al parroco, al cappellano dell’ospedale (Don Angelo) e ad alcuni collaboratori della parrocchia, ha fatto visita all’ospedale San Giuseppe di Marino e si è soffermato a parlare con i pazienti ed alcuni medici in un clima accogliente e cordiale. Nel pomeriggio si è recato a far visita ad alcuni ammalati nelle loro abitazioni.

Consiglio pastorale e affari economici

Alle 18.30 c’è stato l’incontro con il Consiglio pastorale e quello degli affari economici della Parrocchia e i più stretti collaboratori, presso le Piccole Sorelle dei Poveri. È stato presentato il lavoro del “Questionario

pastorale”, anche in questa occasione in un clima di collaborazione e scambio reciproco.

Nel corso dell’incontro, ogni componente della commissione ha letto la propria parte di elaborato, mentre Don Carmelo, concludendo l’esposizione, ha presentato l’ultimo punto del questionario:“Per dire il grande sì”. Il vescovo e i con visitatori hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto ed esternato l’invito a intraprendere una vera azione di cambiamento, in particolare verso la “Pastorale integrata”,fulcro della Visita pastorale. L’obiettivo è quello di unareale apertura verso gli altri, cercando di combattere quel desiderio riassumibile nel motto “stiamo tra di noi perché ci piace”. Come ha sottolineato monsignor Semeraro, infatti, la Visita pastorale non è la fine di un cammino, ma decisamente il contrario. Ossia il punto dal quale partire per intraprendere nuove iniziative pastorali rivolte in particolar modo alla famiglia e ai giovani.

Bambini, ragazzi e famiglie: un incontro in allegria

Sabato 29 alle 17 si è svolto l’incontro con i bambini e i ragazzi delle c a t e c h e s i della prima Comunione e della Confermazione, con famiglie e catechisti, presso le Piccole Sorelle dei Poveri, terminato con un breve rinfresco. L’incontro è stato caratterizzato dalla grande partecipazione e dall’allegria dei tanti bambini presenti. I catechisti hanno mostrato al vescovo e a tutti i presenti le attività svolte, consegnando poi i materiali allo stesso vescovo come ricordo dell’incontro.

A chiusura della Visita pastorale la celebrazione eucaristica

Momento culminante della Visita pastorale è stata la solenne celebrazione eucaristica di domenica 30 ottobre

con cui si è conclusa la Visita. Il vescovo e i convisitatori hanno trovato ad accoglierli un numeroso gruppo di parrocchiani, insieme ai tanti bambini dell’iniziazione cristiana. Il vescovo, nell’omelia, ha ricordato l’essere “tutti fratelli” richiamato nel Vangelo di Matteo e, riferendosi al bellissimo dipinto della Santissima

Trinità presente nella Chiesa, ha citato sant’Agostino, che indicò nell’incontro con l’amore l’unico modo per avvicinarsi al mistero della SS. Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, movimento perenne d’amore.

(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 36)